La cucina italiana è «una delle cose più straordinarie che abbiamo, che raccontano la nostra cultura, la nostra identità, la nostra tradizione», ma anche «la nostra forza». «Abbiamo», per questo, organizzato anche «tavolate tradizionali» per raccontare anche «le tradizioni». Così la premier Giorgia Meloni, in diretta con Domenica In su Rai 1, all'iniziativa "Il pranzo della domenica" per sostenere la candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell'Unesco, su cui «si deciderà a dicembre».

Per l'occasione la premier ha partecipato ad una tavolata all'aperto presso il Tempio di Venere, di fronte al Colosseo, insieme ad altri ospiti fra cui il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. «La cucina italiana vale circa 250 miliardi di euro nel mondo», ha sottolineato Meloni, e rispondendo ad una domanda di Mara Venier, ha raccontato: «Io di solito passavo il pranzo della domenica con i nonni materni», il ricordo è «legato alle pastarelle compreso il diplomatico».

E scoppia la polemica: «Giorgia Meloni continua a rifiutarsi di venire in Parlamento a spiegare cosa farà l'Italia rispetto al riconoscimento dello Stato di Palestina e alle sanzioni per il governo israeliano. Però continua a trovare il tempo di confezionare spot elettorali sul servizio pubblico – tuona la segretaria del Pd Elly Schlein -. Oggi ci spiega su RaiUno, la ammiraglia della sua TeleMeloni, quali pranzi e quali pasticcini preferisce mangiare la domenica. Il tutto mentre Canada, Regno Unito e Australia annunciano il riconoscimento dello Stato di Palestina e si aggiungono ai tanti altri Stati che provano a dare il loro contributo per porre fine all'occupazione illegale di Gaza e ai crimini del governo di Netanyahu».

La Rai replica con una nota: «Una pagina di autentico servizio pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell'Italia a livello internazionale». L'iniziativa, si sottolinea, «ha visto la partecipazione di 10 città capofila, espressione di amministrazioni di ogni orientamento politico, dal centrodestra al centrosinistra» e «proprio in quest'ottica di coralità e inclusione, durante il collegamento da Roma, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sindaco della città Roberto Gualtieri hanno lanciato l'iniziativa».

«La Rai, in quanto servizio pubblico - si legge nella nota diffusa da Viale Mazzini - da sempre valorizza e sostiene le iniziative di interesse nazionale e di rilievo internazionale che riguardano il patrimonio culturale dell'Italia. La puntata di Domenica In del 21 settembre ha ospitato un momento dedicato a 'Il Pranzo della Domenica - Italiani a tavola', l'iniziativa promossa dal ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, dal ministero della Cultura e da Anci a sostegno della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco. Valorizzare la tradizione del pranzo domenicale significa riconoscere un rito che unisce famiglie, comunità e persone, tramanda saperi gastronomici, rafforza i legami sociali e rappresenta un tratto distintivo della cultura e dell'industria italiana nel mondo». «L'iniziativa, diffusa su tutto il territorio nazionale - continua la Rai - ha visto la partecipazione di 10 città capofila, espressione di amministrazioni di ogni orientamento politico - dal centrodestra al centrosinistra - con eventi partecipati in decine di Comuni italiani. Proprio in quest'ottica di coralità e inclusione, durante il collegamento da Roma, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ed il sindaco della città Roberto Gualtieri hanno lanciato l'iniziativa. Il simbolico 'passaggio di microfono' tra il presidente del Consiglio e il sindaco di Roma ha rappresentato il senso condiviso dell'iniziativa». «La presenza di conduttori, attori personaggi pubblici e testimonial del mondo Rai e non solo, ha contribuito a rendere la giornata una grande festa popolare, in grado di avvicinare i cittadini a un tema così identitario. Per la Rai - conclude la nota - si è trattato di una pagina di autentico servizio pubblico nel racconto della cultura, delle tradizioni, della nostra industria e della promozione dell'Italia a livello internazionale».

(Unioneonline/D)

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