"Questo Bambino, Gesù, è 'nato per noi': un noi senza confini, senza privilegi né esclusioni. Siamo tutti sulla stessa barca. Ogni persona è un mio fratello. In ciascuno vedo riflesso il volto di Dio e in quanti soffrono scorgo il Signore che chiede il mio aiuto. Lo vedo nel malato, nel povero, nel disoccupato, nell'emarginato, nel migrante e nel rifugiato".

Queste le parole di Papa Francesca nella benedizione Urbi et Orbi in occasione del Natale.

"Il Bambino di Betlemme ci aiuti allora a essere disponibili, generosi e solidali, specialmente verso le persone più fragili, i malati e quanti in questo tempo si sono trovati senza lavoro o sono in gravi difficoltà per le conseguenze economiche della pandemia, come pure le donne che in questi mesi di confinamento hanno subito violenze domestiche", ha detto ancora il Pontefice.

Il Papa invita a pensare che "il dolore e il male non sono l'ultima parola. Rassegnarsi alle violenze e alle ingiustizie vorrebbe dire rifiutare la gioia e la speranza del Natale. In questo giorno di festa - ha aggiunto - rivolgo un pensiero particolare a quanti non si lasciano sopraffare dalle circostanze avverse, ma si adoperano per portare speranza, conforto e aiuto, soccorrendo chi soffre e accompagnando chi è solo".

"Il mio pensiero va in questo momento alle famiglie: a quelle che oggi non possono ricongiungersi, come pure a quelle che sono costrette a stare in casa".

Bergoglio ha parlato anche del Covid-19, spiegando che le scoperte dei vaccini sono "luci di speranza" se sono "a disposizione di tutti".

Per questo il Pontefice ha chiesto di evitare che "le leggi di mercato e dei brevetti siano sopra le leggi della salute e dell'umanità".

"Non possiamo lasciare che i nazionalismi chiusi ci impediscano" di aiutare chi è più in difficoltà. Occorre vincere "il virus dell'individualismo radicale che ci rende indifferenti alle sofferenze dei fratelli e delle sorelle". Poi l'appello agli Stati, alle imprese e alle organizzazione per "promuovere la cooperazione e non la concorrenza" per rendere disponibili i vaccini "per tutti, specialmente i più vulnerabili e i più bisognosi" che sono "al primo posto".

IL PAPA DONA 4MILA TAMPONI AI SENZATETTO - 4mila tamponi per la diagnosi del coronavirus. È il regalo di Papa Francesco, in occasione del Natale, alla città di Roma e destinati ai senza fissa dimora della Capitale.

Si tratta di un omaggio che il pontefice ha ricevuto come omaggio dalla Slovenia e che, grazie all'impegno dell'Elemosineria Apostolica, in collaborazione con l'Istituto di Medicina Solidale e l'Ifo San Gallicano, verranno utilizzati per far accedere alla diagnosi i senzatetto.

Medicina Solidale ha espresso "un sentito ringraziamento a Papa Francesco e all'elemosiniere cardinale Konrad Krajewski per tutto quello che è stato possibile fare grazie a loro a tutela dei soggetti più vulnerabili, inclusa la diagnostica per il Covid, che ha reso possibile l'accoglienza in strutture dedicate per le persone che erano in strada".

(Unioneonline/s.s.)

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