Il gip di Macerata ha convalidato l'arresto di Innocent Oseghale per vilipendio e occultamento del cadavere di Pamela Mastropietro, la 18enne romana trovata a pezzi in due valigie lo scorso 31 gennaio nelle campagne di Pollenza (Macerata).

Per ora non ci sono abbastanza prove, ha stabilito, per l'accusa di omicidio, per la quale però il 29enne nigeriano resta indagato.

La ragazza, che si trovava nelle Marche perché ospite di una comunità di recupero a Corridonia, si era allontanata volontariamente dalla struttura il 29 gennaio, senza documenti né cellulare, portando con sé solo un trolley rosso.

Poche ore prima di morire, stando alle prime ricostruzioni, era andata con il nigeriano allo Stadio dei Pini di Macerata per comprare una dose di eroina. L'avrebbe assunta, dopo aver comprato una siringa in farmacia, a casa di Oseghale.

Qui, secondo quanto riportato da quest'ultimo, Pamela è andata in overdose e lui è scappato per paura. Una versione che andrà confermata dagli esami tossicologici e dai rilievi dei Ris.

UN ALTRO INDAGATO - Intanto un'altra persona è stata iscritta nel registro degli indagati. L.D., queste le sue iniziali, per il momento è accusato di concorso in spaccio di droga.

Amico di Oseghale, anche lui è un pusher di nazionalità nigeriana. Secondo gli inquirenti, che sono sulle sue tracce, potrebbe aver aiutato Oseghale a comprare la candeggina per ripulire l'appartamento dove probabilmente Pamela è morta.

(Unioneonline/D)

LA SPARATORIA A MACERATA:

LA MAMMA DI PAMELA:

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