Le prime analisi di laboratorio condotte dal Nucleo Investigativo Antincendio disposte dalla Procura di Milano a seguito del rogo che domenica ha distrutto il grattacielo di 18 piani di via Antonini fanno emergere un dato importante: i pannelli del rivestimento esterno dell’edificio sono di materiale plastico sintetico altamente infiammabile che a temperature elevate si scioglie.

Tale materiale, di cui non è stata ancora definita l'esatta qualificazione poiché mancano alcuni documenti tecnici, avrebbe agito da “conduttore” e in sette minuti le fiamme sono diventate incontrollabili.

Una tragedia che ha lasciato senza casa decine di famiglie. Tra queste ci sono anche i Cossu: Roberto, la moglie Serena e i figli Simone, Chiara e Gloria. Quando è scoppiato l’inferno nell’appartamento al settimo piano c’erano solo i genitori che si sono accorti che qualcosa non andava dopo aver visto dal balcone un poliziotto che si sbracciava. La loro storia, raccolta dal Corriere, parla di una realtà che per ora si può affrontare solo grazie all’aiuto dei parenti: il padre è un operaio, la mamma impiegata, e i ragazzi studiano. Ora sono ospiti della nonna e di una zia che al momento è in ospedale. Due giorni fa hanno potuto tornare in casa per recuperare qualche oggetto personale. Quello che si è salvato dal rogo, come per fortuna i loro due gattini, rimasti bloccati in casa per 24 ore e che sono curati dai veterinari.

(Unioneonline/s.s.)

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