Tre mesi fa il macabro ritrovamento, avvenuto a seguito di un controllo della Guardia di Finanza.

Oggi l'annuncio: "I resti ossei - si legge in una nota diffusa dalla procura di Macerata - trovati nei pressi del multietnico Hotel House di Porto Recanati a fine marzo scorso appartengano a Cameyi Mossamet, la 15enne bengalese scomparsa ad Ancona il 29 maggio 2010".

Secondo la ricostruzione dei magistrati, che indagano per far luce sulla vicenda sotto la guida del procuratore Giovanni Giorgio, infatti, "può ragionevolmente ipotizzarsi che la ragazza, una volta giunta da Ancona presso la stazione ferroviaria di Porto Recanati, si sia recata verso l'Hotel House, sì da essere poco tempo dopo uccisa e sotterrata nei pressi dell'immobile".

A denunciare la scomparsa della ragazza fu la preside della scuola che frequentava.

In un primo momento gli inquirenti pensarono ad una fuga dalla famiglia, visto che quest'ultima non condivideva il suo modo di vita all'occidentale.

Il volto di Cameyi Mossamet
Il volto di Cameyi Mossamet
Il volto di Cameyi Mossamet

Solo successivamente le indagini hanno preso la pista che conduceva al fidanzato dell'epoca, il connazionale Moniz Kazi, che in quel periodo abitava all'ottavo piano dell'Hotel House. Lì, dove la giovane era stata vista entrare, nonché filmata dalle telecamere.

Durante le perquisizioni dell'appartamento furono rinvenuti un cuscino sul quale c'erano tracce di sangue, ma non della ragazza, e il suo cappello da cowboy.

Il fidanzato ha sempre negato di averla vista nel giorno della sua scomparsa ma anche di avere, ancora, una relazione con lei.

Tutt'oggi, l'unico indagato per la vicenda è il bengalese - ora 28enne - che nel 2011 è stato espulso dall'Italia e che ha fatto perdere le tracce di sé.

Il 28 marzo scorso il caso Cameyi Mosammet ha avuto una ennesima svolta, quando nel corso di uno dei controlli antidroga, che hanno come centro di attenzione l'Hotel House, in un pozzo davanti a un casolare sono state rinvenute alcune ossa umane, rivelatesi oggi della giovane di cui si erano perse le tracce.

(Unioneonline/DC)
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