Non ha potuto entrare a scuola perché non ha voluto vaccinarsi. E così, una professoressa di una scuola superiore di Crema ha mandato una comunicazione ai suoi studenti per dire di essere stata "amorevolmente sospesa" per aver "rifiutato la benedizione del sacro siero (l'espressione è del bravissimo Diego Fusaro)", filosofo da sempre contrario al vaccino e al green pass. "D'altronde io rispondo solo alla mia coscienza e dopo discernimento, a fronte di una situazione che sta degenerando evidentemente (dove l'aspetto sanitario poco o nulla ormai c'entra), da persona libera esercito la mia volontà, costi quel che costi", ha scritto la docente ai suoi alunni.

La risposta le è arrivata dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, dal suo profilo Facebook: "Ho volutamente ‘anonimato’ la mittente, per tutelarne la riservatezza, ma non faccio altrettanto con le sue parole, che trovo assai gravi. Forse, professoressa, si attendeva un premio alla carriera per essere una ‘tutta d'un pezzo’, anziché essere ‘amorevolmente’ messa alla porta? Intanto, quale che sia la sua disciplina, credo sarebbe il caso orientasse il suo pensiero critico innanzitutto per approfondire ciò di cui parla con tanta, troppa disinvoltura". 

"Chiamare un 'vaccino col nome di 'siero' - commenta il primo cittadino - in termini biomedici la componente liquida del sangue, costituisce un grossolano errore. Magari affidarsi ad un biologo anziché ad un filosofo aiuterebbe. Dichiarare che ‘ormai l'aspetto sanitario non c'entra nulla' mi pare poi una frase ad effetto e fuori dal tempo. Si documenti andando a vedere i numeri, ce ne sono una infinità e l'ultimo rapporto dell'Iss è illuminante”.

"Quindi, signora mia – la conclusione –  quel suo 'costi quello che costi' mi pare assai azzardato e fuorviante, perché in realtà il costo della sua 'libera scelta', signora prof che usa il discernimento, lei lo sta scaricando sulla comunità".

(Unioneonline/v.l.)

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