La Corte di Cassazione ha confermato oggi l'assoluzione per gli ex amministratori delegati e dirigenti dell'Olivetti di Ivrea per la morte di 12 lavoratori collegata all'amianto.

Tra gli imputati c'erano anche i fratelli Carlo e Franco De Benedetti oltre all'ex ministro Corrado Passera.

I giudici hanno così dato lo stesso parere fornito dalla Corte d'appello di Torino l'anno scorso dopo le condanne pronunciate nel 2016. Respinto quindi il ricorso presentato dal Procuratore generale contro le assoluzioni.

"Siamo davanti a due sentenze di primo e secondo grado con divergenze totali che rischiano di diventare incomprensibili sia per i familiari delle vittime morte per l'amianto, sia per gli imputati accusati di un pesante fardello - aveva detto il Pg Ciro Angelillis durante la sua requisitoria -: citando Mao Tse-tung 'grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è favorevole' per svolgere il nostro compito che è quello di assicurare un esito giudiziario non affidato al caso".

In primo grado, il Tribunale di Ivrea aveva pronunciato quattro assoluzioni e le condanne di tredici imputati con le accuse che andavano dall'omicidio colposo, alle lesioni, all'inosservanza delle norme a tutela della sicurezza.

Successivamente, la Corte di Appello di Torino il 18 aprile 2018 aveva assolto tutti con la formula "perché il fatto non sussiste" ritenendo impossibile verificare i tempi e i luoghi dell'esposizione all'amianto.

(Unioneonline/s.s.)
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