La premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sono arrivate a Lampedusa per una visita dell’Isola insieme alla commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson.

«Stiamo facendo il possibile», ha detto la presidente del Consiglio a un gruppo di cittadini che hanno sbarrato la strada al convoglio di auto nel tragitto dall’aeroporto all’hotspot. Il riferimento è alla situazione dei migranti, presenze sempre più numerose.

Gli arrivi proseguono anche in questi giorni.

«Ho parlato al telefono, dopo avergli mandato una lettera, con il presidente del Consiglio europeo Michel. Sto aspettando risposta ufficiale, ma sono ottimista sul fatto che se ne discuterà. Anche perché in questi giorni ho parlato con tantissimi dei leader del Consiglio europeo e sono tutti molto sensibili a una materia che capiscono essere di rilevanza per ognuno di noi», ha risposto Meloni alle domande sui migranti e se il tema sia entrato nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo.

La premier, per quanto riguarda la gestione, ha sottolineato alcuni punti: «Ho sempre ritenuto che i percorsi di gestione dovessero essere diversi tra gli uomini soli in età lavoro e mamme e under 14. È anche oggetto dei provvedimenti che prenderemo domani in Consiglio dei ministri, l'ipotesi dell'estensione del trattenimento per rimpatrio riguarda i meno fragili, il tema di donne e minori di 14 anni va trattato a parte».

Mentre sulla missione navale, «continuo a dire quello che ho sempre detto: l'unico modo serio per affrontare questa vicenda è aiutare le autorità del Nord Africa a gestire il flusso di chi parte, e sono iniziative che vanno fatte in accordo con le autorità nordafricane». «In passato – ha aggiunto - sono state fatte delle missioni navali europee che hanno avuto il limite di rappresentare più un pull factor, un elemento di spinta per flussi migratori piuttosto che di blocco. Però io credo che occorra ripartire dalla seconda e terza parte missione Sophia, che non fu mai realizzata perché nella prima parte si rivelò una sorta di pull factor».

«Per me è molto importante essere qui oggi» insieme alle autorità italiane, sono state le parole di Ursula von der Leyen, «Quella dell'immigrazione illegale è una sfida europea che richiede una risposta europea». «Saremo noi a decidere chi arriva in Europa e non i trafficanti», ha detto ancora. Infine: «L'Italia può contare sull'Ue».

Nel piano presentato al termine della visita ci sono dieci punti di azione.

1) Supporto concreto all'Italia attraverso Frontex, l'agenzia per l'asilo e altri soggetti, per affrontare la crisi accogliendo e registrando e identificando i migranti in arrivo sull'isola.

2) Intensificazione degli sforzi dell'Ue per il trasferimento dei migranti da Lampedusa verso altre destinazioni, sollecitando i Paesi membri ad attivare il meccanismo volontario di solidarietà per accoglierli.

3) Supporto delle strutture di Frontex per i rimpatri e intensificazione, a questo scopo, dei rapporti con i Paesi di origine.

4) Aumento delle azioni per la lotta contro i trafficanti anche attraverso un rafforzamento della normativa e una maggiore collaborazione con i Paesi di origine e transito.

5) Intensificazione della sorveglianza aerea e navale attraverso Frontex ma anche valutando la possibilità, come chiesto dall'Italia, di nuove missioni navali tipo Sophia.

6) Azioni concrete contro la logistica dei trafficanti, ovvero garantire che le imbarcazioni utilizzate per il traffico di esseri umani vengano sequestrate e distrutte.

7) Il personale dell'Agenzia Ue per l'asilo si affiancherà e aiuterà le autorità italiane al fine di accelerare l'esame delle domande presentate dai migranti respingendo quelle prive di fondamento e rispedendo nei Paesi di origine coloro che le hanno presentate.

8) Offrire alternative valide alle rotte illegali attraverso il rafforzamento dei corridoi umanitari, "la misura più efficace - ha sottolineato von der Leyen - per contrastare le bugie dei trafficanti e spezzare il circolo vizioso" venutosi a creare.

9) Rafforzare la collaborazione con le agenzie Onu (Unhcr e Oim) per garantire sempre la protezione dei migranti anche durante i ritorni assistiti.

10) Arrivare al più presto con la Tunisia, nell'ambito dell'attuazione del memorandum d'intesa sottoscritto lo scorso luglio, alla definizione di nuovi progetti per la lotta ai traffici illegali di migranti e arrivare così allo sblocco dei fondi messi a disposizione dall'Ue. 

(Unioneonline/s.s.)

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