La piccola Maria Francesca, affetta da sindrome di down, ha 12 anni e un grande amore: la danza. Ma qualcuno ha deciso che all’agognato saggio finale, lei, non potrà partecipare.

La storia arriva da Foggia, e la raccontano gli sconfortati genitori, Giuseppina e Michele.

Tempo fa, spiegano, anche su suggerimento del medico ortopedico del Bambin Gesù che segue la piccola, hanno deciso di assecondare la sua passione per la danza e di iscriverla ai corsi di una scuola.

«La bambina era entusiasta, e noi con lei. Ma le cose non sono andate affatto come ci aspettavamo», spiegano. «Nei primi anni, a causa della pandemia e della sua salute cagionevole, Maria Francesca è stata costretta a seguire le lezioni a singhiozzo. L’anno scorso finalmente contavamo in una piena ripresa. Ma al suo rientro abbiamo avuto la prima, poco piacevole, sorpresa».
Le insegnanti hanno deciso, senza consultarli, di toglierla dal suo gruppo di ballerine e inserirla in un altro composto da bambine molto più piccole. «Per Maria Francesca è stato un duro colpo: troppo doloroso vedere le altre compagne andare avanti, troppo difficile socializzare con bimbe che non conosceva affatto, per giunta con una evidente differenza d’età. Ma abbiamo ingoiato il rospo e lasciato che continuasse a frequentare i corsi, sperando che la situazione si stabilizzasse».
Purtroppo non era finita lì. A febbraio hanno scoperto che la bambina era stata esclusa dal saggio che si terrà a fine anno. «Lo abbiamo appreso nel peggiore dei modi: per caso, chiacchierando con altri genitori. Le compagne del corso frequentato da Maria Francesca si stanno preparando da tempo al saggio finale. Lei no. “Non riesce a seguire, non riesce ad andare a tempo, è impacciata nei movimenti, potrebbe mandare all’aria un anno di lavoro”, ci ha detto la maestra senza alcuna difficoltà o imbarazzo».

E quando le hanno fatto notare che avrebbe dovuto quantomeno parlarne prima con loro, la risposta è stata altrettanto disarmante: «”Non ci ho pensato, lo davo per scontato”. Scontato che nostra figlia venisse tagliata fuori. Che potevamo fare? Nulla, se non ritirare definitivamente Maria Francesca da quella scuola, infliggendo nostro malgrado alla bambina un altro dolore. Adesso l’amarezza è tanta».

E Maria Francesca sta soffrendo tanto: passano le settimane ma in quella scuola mamma e papà non la accompagnano più.

La vicenda sta avendo enorme risonanza, con diverse scuole e associazioni che si stanno facendo avanti per dare alla piccola l’opportunità di ballare.  «La foto di Francesca nella sua camera, vestita da ballerina, con le braccia in una delle tipiche mosse imparate dalle nostre bambine commuove e lascia inquieti tutti i genitori e tutte le sue compagne – hanno scritto i genitori delle altre bambine della stessa scuola in una lettera aperta - Giunga il nostro abbraccio fortissimo a Francesca e ai suoi genitori». 

Anche la politica si sta muovendo: la vicenda è all'attenzione del ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. «Succede anche questo, nel 2023 a Foggia – commenta l'assessore regionale al Welfare, Rosa Barone - Ma l'inclusione non può essere una parola vuota, se alla prima occasione non diamo l'occasione alle tante Maria Francesca di ballare, umiliando così la bimba e la sua famiglia, rinnovando un dolore che fa male».

(Unioneonline/D)

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