È morta mentre faceva quello che aveva sempre fatto: aiutando i sofferenti. Suor Maria Assunta Porcu, 63 anni, è stata travolta e uccisa sabato sera da un'auto a Quarto Oggiaro, mentre rientrava in convento dopo aver portato un pasto caldo a un senzatetto. Un gesto abituale per lei, che aveva dedicato la sua intera esistenza ad aiutare i poveri e i deboli.

Emigrata

Era nata a Tertenia, e da ragazza era emigrata in Lombardia insieme alla madre, Letizia Macis, e ai fratelli Antonio, Egidio, Giuliana e Felicita. Il padre Alfredo aveva preferito rimanere nel paese ogliastrino. Origini umilissime, che spiegavano il suo amore disinteressato per gli ultimi. Dopo i voti, a poco più di vent'anni, suor Maria Assunta era andata in missione nel Burundi, uno dei Paesi più poveri della Terra. Lì rimase per 18 anni, quindi tornò ad Appiano Gentile, nel convento delle Piccole Apostole di Gesù. Per qualche tempo era stata anche a Leggiuno.

La mamma di tutti

Orfani, vedove, la "suorina Assunta", come la chiamavano nei quartieri popolari milanesi dove era conosciuta grazie al suo instancabile lavoro, era «la mamma di tutti». «Aveva la grande capacità di aiutare chiunque avesse bisogno, a qualsiasi ora», dice chi ha avuto modo di incontrarla e che ora piange la sua assurda scomparsa. In sella a una bici, suor Maria Assunta consegnava cibo e vestiti ai bisognosi percorrendo decine di chilometri ogni giorno. Ed è quello che la religiosa stava facendo sabato sera, quando un'auto che viaggiava sulla corsia riservata ai tram l'ha investita.

L'incidente

Sembra che la macchina abbia colpito la bicicletta della religiosa all'altezza dell'attraversamento pedonale vicino a un semaforo. È stato lo stesso investitore a segnalare l'incidente. All'arrivo dei soccorsi, purtroppo, le condizioni di suor Maria Assunta sono apparse già piuttosto critiche. Inutile la corsa disperata all'ospedale Sacco di Milano, dove i medici non hanno potuto far altro che constatarne la morte.

Il ricordo

Agostino Fedeli, presidente Vispe (Volontari italiani solidarietà nei Paesi emergenti), la ricorda così: «Davvero, in queste ore non riusciamo a toglierci dalla testa sorella Maria Assunta e il suo sorriso. La sua è sempre stata una presenza importante e allo stesso tempo silenziosa, nascosta: aiutava senza farlo vedere, senza urlarlo, senza farlo pesare. Era attenta a tutti e soprattutto aveva a cuore i senzatetto: ci pare di vederla ancora, andare via da Badile la domenica pomeriggio con dei borsoni più grandi di lei, pieni di maglioni e vestiti per le persone che lei sapeva di dover aiutare. Sempre sorridente, sempre: credo di non averla mai vista arrabbiata, nemmeno una volta».

Roberto Secci

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