Si chiamava Suor Maria Assunta Porcu, ma nei quartieri popolari milanesi in cui viveva e si spendeva per gli ultimi, tutti la conoscevano con il nome di "suorina Assunta". E tutti la identificavano con la sua immancabile bicicletta perché ogni giorno, in sella alla sua "due ruote", percorreva chilometri su chilometri solo per poter consegnare il cibo ai più bisognosi.

Ed era quello che la 63enne stava facendo anche sabato sera, quando un'auto che viaggiava sulla corsia riservata ai tram l'ha travolta a Milano, togliendole la vita, mentre tornava dopo essere stata a portare un pasto caldo al senzatetto che da tempo staziona sotto il ponte di via Gian Battista Grassi .

Suor Maria Assunta e la sua famiglia arrivavano dalla Sardegna: prima il trasferimento a Leggiuno, in provincia di Varese, e poi, in età giovanile, l'avvicinamento alla congregazione delle Piccole Apostole di Gesù di Appiano Gentile, in provincia di Como, dove aveva intrapreso la strada religiosa.

Aveva anche portato a termine una lunga missione umanitaria in Burundi negli anni Ottanta, dove era rimasta per 18 anni.

Sembra che la macchina abbia colpito la bicicletta della religiosa all'altezza dell'attraversamento semaforico. All'arrivo dei soccorsi le sue condizioni sono apparse già critiche. Inutile la corsa disperata all'ospedale Sacco di Milano, dove i medici non hanno potuto far altro che accertarne la morte.

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata