Si indaga sulla morte di Vanessa Cella, la 37enne del quartiere Arenaccia di Napoli deceduta sabato sera dopo essere stata sottoposta a tre operazioni consecutive (una rinoplastica, una liposuzione e una mastoplastica additiva) nelle sale chirurgiche della clinica Santa Maria la Bruna di Torre del Greco (Napoli).

La donna si era recata nella clinica proprio sabato assieme a un’amica. Dopo i tre interventi di chirurgia estetita, a distanza di pochissimo l'uno dall’altro, ha avuto un malore fatale. Inutile la corsa in ambulanza verso l'ospedale del Mare: è stata stroncata durante il trasporto da un arresto cardiaco. 

Stando a quanto raccontato dai familiari (i genitori e tre fratelli e sorelle) all'avvocato al quale è stata affidata la difesa, Enrico Ricciuto, lo staff medico che ha eseguito le tre operazioni consecutive sulla donna ha assicurato all'uscita che tutto era andato per il meglio. Eppure, stando sempre alla ricostruzione fornita dai parenti, Cella non si sarebbe mai risvegliata dall'anestesia e anzi, col passare del tempo e dopo gli interventi avrebbe accusato evidenti malori, fino alla morte sopraggiunta nel trasporto in ambulanza verso il nosocomio partenopeo.

Sul caso è stata aperta un’indagine per omicidio colposo, per il momento contro ignoti. La salma verrà sottoposta all’autopsia: ''C'è grande attesa anche tra i familiari della donna - sottolinea l'avvocato Ricciuto - in particolare dagli anziani genitori di Vanessa Cella, che al dolore del lutto aggiungono quello di non aver ancora potuto vedere la figlia in quanto la salma resta al momento sotto sequestro".

I ritardi nell'arrivo del mezzo di soccorso sono l'altro punto su cui i familiari della donna chiedono di fare chiarezza: l'ambulanza, scrivono i denuncianti, sarebbe giunta quasi un'ora dopo la prima richiesta. Tutti aspetti che comunque saranno appurati dalla magistratura.

(Unioneonline/D)

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