Una vera e propria caccia all'immigrato è andata in scena questa mattina a Macerata, dove un giovane di 28 anni, Luca Traini, armato di pistola, ha aperto il fuoco contro persone di colore, mentre si aggirava per la città a bordo di un'Alfa Romeo 147 nera.

Il 28enne è stato poi fermato dalle forze dell'ordine; non prima, però, di colpire numerose persone.

Sei i feriti segnalati, di cui uno in pericolo di vita.

Tra questi, un uomo sarebbe stato raggiunto dai colpi davanti alla pasticceria di corso Cairoli.

Spari anche in via dei Velini, dove proiettili sono stati indirizzati verso due giovani immigrati (uno è stato colpito e l'altro è riuscito a scappare) e in via Spalato, dove si trova l'abitazione di Innocent Oseghale, il 29enne nigeriano fermato per l'omicidio della 18enne Pamela Mastropietro.

Una quarta persona ferita, una donna di origini nordafricane, sarebbe stata colpita vicino alla stazione.

IL FERMATO - Traini, nazionalità italiana e incensurato, sarebbe legato ad ambienti di estrema destra ed è stato candidato per la Lega Nord alle amministrative del 2017 al consiglio comunale di Corridonia.

Dopo aver premuto più volte il grilletto, è sceso dall'Alfa e, tricolore al collo, si è diretto a piedi verso il monumento ai Caduti della città, facendo il saluto romano e urlando: "Viva l'Italia". Qui è stato bloccato dai carabinieri. Ha confessato di essere l'autore della sparatoria.

A bordo del veicolo sono state trovate la pistola, una tuta mimetica, piume bianche, appunti a penna e bottiglie d’acqua.

L'arresto di Traini
L'arresto di Traini
L'arresto di Traini

REVOCATO IL COPRIFUOCO - Prima del fermo, sui suoi profili social il Comune aveva invitato i cittadini a rimanere a casa.

Dopo l'arresto il sindaco Romano Carancini ha invece dichiarato il cessato allarme, affidandolo a un post su Facebook: "Rientrata la situazione di pericolo in città. L'uomo che fino a poche ora fa girava armato in città è stato arrestato".

Nelle prossime ore, è previsto l'arrivo nella città marchigiana del ministro dell'Interno Marco Minniti, che prenderà parte a un incontro sul tema della sicurezza.

E molti esponenti politici mettono sotto accusa Matteo Salvini, a loro dire reo di fomentare lo scontro sociale.

Ma il leader leghista replica così: "Quelli che hanno riempito l'Italia trasformandola in un enorme campo profughi hanno la responsabilità morale di qualunque episodio di violenza accada in Italia".

(Unioneonline/F-l.f.)

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