Ci vorrà una decina di giorni prima di avere i risultati, compresi quelli del Dna, degli esami sulle ossa ritrovate lunedì in una dependance della Nunziatura di via Po a Roma.

Da subito sono circolate le voci per cui potrebbe trattarsi dei resti di Emanuela Orlandi oppure di Mirella Gregori, le due adolescenti scomparse nel 1983, anche alla luce del fatto che la Procura abbia avviato un'indagine per omicidio.

Nelle ultime ore sembra che si parli delle ossa di un'unica persona, in particolare il bacino fa pensare a una donna.

"Non è la prima volta che ci arriva una notizia all'improvviso - è stato il commento di Pietro, fratello di Emanuela, intervenuto a Porta Porta -. Dovrebbe riempire di gioia, ma se risultassero di Emanuela per me è come se fosse morta oggi. Se è la verità, vorrei sapere perché l'hanno portata lì".

"In questi anni siamo stati sostenuti da una grande fede. Spero che un giorno si possa far tornare il suo corpo a casa", ha detto invece la madre della ragazza, Maria.

"Cercano, cercano, ma cosa cercano adesso? Adesso è tardi. Dovevano cercare dall'inizio, dal giorno in cui Emanuela non tornà più a casa, qui da me", ha aggiunto.

(Unioneonline/s.s.)
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