L'attaccante dell'Inter Lautaro Martinez è stato condannato a un risarcimento dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano per avere licenziato una baby sitter di 27 anni affetta da una grave malattia e morta pochi mesi dopo.

Il licenziamento, considerato illegittimo dal giudice, sarebbe avvenuto durante il periodo di "comporto" della donna, cioè nei giorni di malattia dopo avere ricevuto la terribile diagnosi.

Adesso dovrà risarcire i suoi familiari. Il campione del mondo aveva assunto la giovane, a sua volta di nazionalità argentina, otto mesi prima che accusasse i primi sintomi. 

Sulla vicenda, il bomber nerazzurro ha spiegato sui social: «Ho deciso di rimanere a lungo in silenzio per rispetto verso una famiglia che non ce l'ha mai avuta con noi. Ma non permetterò che infanghino la mia».

«Abbiamo assunto una persona già malata - ha scritto in spagnolo su Instagram – un’amica di una vita, fino a quando purtroppo non ha potuto più lavorare perché la sua malattia non glielo permetteva. Dopo avere fatto molto per lei e la sua famiglia, facendoci carico dei biglietti per il loro arrivo, aiutando a trovare letti in ospedale quando era collassata, aiutandola con le cure, con l'alloggio della famiglia che abbiamo dovuto convincere a venire a prendersi cura della figlia che stava morendo».

Secondo il calciatore, i parenti avrebbero «aspettato che la figlia fosse sul punto di morire e non fosse lucida per cercare di ottenere dei soldi da noi».

(Unioneonline/l.f.)

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