La Lega ha messo nel mirino la giudice di Catania Iolanda Apostolico, che nei giorni scorsi ha annullato il trattenimento di quattro migranti nel Cpr di Pozzallo definendo illegittima la norma del Governo che chiede ai migranti il versamento di una cauzione di 5mila euro per evitare i Centri di Permanenza per il Rimpatrio.

Questa volta a far finire nella bufera la toga è un video pubblicato da Salvini su X: «25 agosto 2018, Catania, io ero Vicepremier e Ministro dell'Interno. L'estrema sinistra manifesta per chiedere lo sbarco degli immigrati dalla nave Diciotti: la folla urla "assassini" e "animali" in faccia alla Polizia. Mi sembra di vedere alcuni volti familiari», scrive il ministeo, riferendosi proprio alla magistrata, che nel filmato appare tra il cordone della Polizia e i manifestanti.

Nel video c’è anche il compagno di Apostolico, «pubblicamente schierato contro la Lega e dalla parte dei manifestanti», riferisce il Carroccio.

Salvini esprime «sconcerto», Apostolico fornisce ad alcuni colleghi la ricostruzione: lei era tra le forze dell’ordine e i manifestanti, «per la maggior parte cattolici e in minore misura di esponenti della sinistra», per evitare contatti tra le due parti dopo che c’era stato un primo scontro.

«Andrebbe radiata», tuona il vicesegretario leghista Andrea Crippa già nei giorni scorsi autore di una gaffe contro la Germania che «usa i migranti come Hitler usava l’esercito per destabilizzarci».

Interviene anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: «Se qualcuno si lamenta adesso di essere accusato di non apparire imparziale forse qualche comportamento un po' diverso poteva averlo. Poi io come ministro dell'Interno giudico quelle sentenze per quello che è il contenuto delle sentenze».

L’Anm replica: «Si accentua la tendenza a giudicare la terzietà del giudice, che va valutata dentro il processo, andando dalla critica del provvedimento, che è legittima, allo screening della persona, cioè vedere chi è il giudice anziché guardare quello che ha scritto. Sono preoccupato dalla china che si imbocca», dice il presidente Giuseppe Santalucia.

Sul caso si divide ancora il Csm. I provvedimenti dei giudici possono essere criticati, ma «spostare l'attenzione sulla vita del magistrato e le sue eventuali attività esterne a quella giudiziaria, è un modo per eludere il confronto sul merito del provvedimento e un tentativo di delegittimare l'attività giurisdizionale», avverte il consigliere Roberto Fontana, tra i promotori della pratica a tutela di Apostolico. Sul fronte opposto è il laico di FI Enrico Aimi, presidente della Commissione che dovrà esprimersi su quella pratica: i giudici, ammonisce, «devono essere come la moglie di Cesare, cioè non solo essere ma anche apparire imparziali». 

(Unioneonline/L)

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