Aurora, la 13enne uccisa dall’ex chiedeva a ChatGpt: «Lo devo lasciare? Come capire se un amore è tossico?»
L’IA le rispondeva di sì, che doveva lasciarlo. E lei lo ha fatto, ma non si è salvata: lui, dopo averla perseguitata a lungo, l’ha buttata giù dal settimo pianoPalloncini bianchi per Aurora (Ansa)
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Aurora Tila, la 13enne morta il 25 ottobre dopo essere precipitata dal terrazzo sopra casa a Piacenza, si rivolgeva a ChatGpt, chiedendo consigli sulla relazione con il 15enne poi accusato del suo omicidio (con l'aggravante dello stalking).
«Secondo te dovrei lasciarlo?»; «Come faccio a distinguere se è un amore vero o un amore tossico?», chiedeva Aurora tra l'estate del 2024 e i primi giorni di ottobre. Le conversazioni sono negli atti dell'inchiesta della Procura dei minori di Bologna. «Si confidava con l'intelligenza artificiale - spiega l'avvocata Anna Ferraris, che assieme al collega Mario Caccuri assiste la madre di Aurora - chiedendo se visto il suo comportamento avrebbe dovuto lasciarlo. E l'applicazione le rispondeva che sì, doveva lasciarlo. Parlare e chiedere consigli all'intelligenza artificiale, piuttosto che ai genitori o agli amici, è una abitudine che oggi hanno tutti gli adolescenti e che si è sviluppata a partire dalla pandemia da Covid. Ecco perché bisognerebbe regolamentare l'utilizzo di queste applicazioni».
«Il mio piano di vendetta inizia da ora, mercoledì 9 ottobre alle ore 2.50»: è uno dei tanti messaggi raccolti dalla Procura dei minori di Bologna e che hanno portato alla contestazione dell'aggravante dello stalking al 15enne accusato dell'omicidio di Aurora. Al 15enne (presente oggi in aula) viene contestato di aver ripetutamente minacciato e molestato Aurora dopo che lei aveva deciso di interrompere la relazione, con gesti violenti come schiaffi e strattonamenti e inviandole anche, nel periodo immediatamente precedente alla sua morte, numerosi messaggi volti a forzarne la volontà, denigrarla, umiliarla, spaventarla, e comunque a costringerla a continuare la frequentazione con lui.
Secondo l'ipotesi accusatoria, il ragazzo avrebbe spinto la 13enne dal balcone del settimo piano del palazzo, colpendola poi alle mani per farla cadere dopo che lei si era disperatamente aggrappata alla ringhiera.
(Unioneonline/L)