Diventa un caso la decisione del giudice civile di Catania, che non ha convalidato il trattenimento di un cittadino tunisino, ritenendolo illegittimo. E i casi simili sarebbero almeno tre.

«La normativa interna incompatibile con quella dell'Unione va disapplicata dal giudice nazionale e il provvedimento del questore non è corredato da idonea motivazione perchè difetta ogni valutazione su base individuale delle esigenze di protezione manifestate, nonché della necessità e proporzionalità della misura in relazione alla possibilità di applicare misure meno coercitive», ha argomentato la giudice in questione. Aggiungendo: «Deve infatti escludersi che la mera provenienza del richiedente asilo da Paese di origine sicuro possa automaticamente privare il suddetto richiedente del diritto a fare ingresso nel territorio italiano per richiedere protezione internazionale».

Il ministero dell’Interno, però, non ci sta: il Viminale ricorrerà infatti contro la decisione del Tribunale di Catania di non convalidare il trattenimento dei tre migranti.

Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia: «Noi – dice – non partecipano all'indirizzo politico e governativo, facciamo giurisdizione. È fisiologico che ci possano essere provvedimenti dei giudici che vanno contro alcuni progetti e programmi di governo. E questo non deve esserevissuto come una interferenza , questa è la democrazia», ha concluso.

(Unioneonline/l.f.)

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