I militari del nucleo speciale di polizia valutaria hanno eseguito, in provincia di Frosinone, sette misure cautelari nei confronti di altrettante persone, tutte indagate per i reati di associazione per delinquere finalizzata all'estorsione, alla frode informatica e all'autoriciclaggio.

In particolare, il provvedimento ha disposto la custodia in carcere per due persone e la misura dell'obbligo di firma per altri cinque esponenti di un'organizzazione malavitosa, oltre al sequestro del capitale sociale e del complesso di un'azienda.

Secondo quanto emerso dalle indagini, partite dopo le numerose "segnalazioni per operazioni sospette" con cui alcuni intermediari finanziari evidenziavano un anomalo utilizzo di carte ricaricabili per un totale di un milione di euro in un anno.

L’operazione - denominata "Virtual Money" - ha permesso di smantellare l’organizzazione criminale che agiva sempre con il medesimo modus operandi: gli hacker installavano nei personal computer degli utenti il virus "criptolocker", che bloccava il funzionamento del dispositivo.

Per eliminare il virus, gli utenti erano costretti a pagare un riscatto in bitcoin, di circa 400 euro.

Le somme di ogni estorsione venivano accreditate su carte ricaricabili intestate a soggetti prestanome e a disposizione del vertice dell’organizzazione.

(Redazione Online/F)

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