Insegnante travolta e uccisa da un treno. Il marito: “Non si è trattato di un suicidio”
I familiari di una 55enne morta sui binari della stazione di Marcianise non credono al gesto volontario e chiedono alla Procura di indagare per fare piena luce sull’accadutoLa tragedia sui binari di Marcianise, nel Casertano (Unsplash)
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Mia moglie nella sua vita non ha mai dato segni di squilibrio. Era un soggetto ansioso, certamente, ma questo non significa che non amava la vita, la nostra famiglia, i nostri figli”.
Sono le parole, pronunciate tra le lacrime, di Luigi, marito di Raffaella Maietta, insegnante di 55 anni morta il 5 maggio scorso dopo essere stata investita da un treno alla stazione di Marcianise, in provincia di Caserta.
La salma è stata restituita alla famiglia per i funerali, in quanto il pm non ha ritenuto necessario disporre l’autopsia. L’ipotesi è che possa essersi trattato di un gesto volontario. Ma i parenti della donna la pensano diversamente.
“La nostra è stata una vita di sacrifici che abbiamo condiviso da giovani e insieme, sempre in armonia nel pieno rispetto dell'uno verso l'altro e viceversa”, prosegue il marito. E ancora: “Sono avvilito. Nel passato Raffaella non ha mai minacciato il suicidio, non ha mai tentato né ha parlato di atti di autolesionismo. È un mistero quello che è accaduto. Io e miei figli siamo sconvolti. Non mi resta altro da fare che sperare che venga fuori la verità per trovare un motivo di rassegnazione e di pace interiore io e i miei due figli".
Proprio per vederci chiaro, i familiari della 55enne hanno incaricato due avvocati - Raffaele e Gaetano Crisileo - affinché presentino un esposto alla Procura di Santa Maria Capua Vetere, per chiedere che le indagini proseguano ancora e che siano effettuate a 360 gradi, senza che venga tralasciato alcun dettaglio della vicenda.
Ci sarebbero inoltre dei filmati che potrebbero a fare luce sull’accaduto. "Mi hanno riferito - ha spiegato il marito della donna - che su alcuni social stanno circolando nella rete dei filmati della scena tragica mortale che avrebbe ripreso un passante con un telefonino. Chiederò al magistrato il sequestro di queste riprese registrate e lanciate in rete. Anche perché non possiamo consentire che girino immagini e riprese del genere".
Dal canto proprio, il pm ha sequestrato le riprese delle telecamere posizionate in vari punti della stazione ferroviaria di Marcianise sia prima che dopo l'investimento. Filmati che potrebbero accertare se sia trattato davvero di un gesto volontario oppure di un incidente o altro.
(Unioneonline/l.f.)