Anche il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, uno dei componenti di diritto del Consiglio superiore della magistratura, coinvolto nell'inchiesta che sta scuotendo i vertici della Giustizia italiana.

Dalle carte della Guardia di Finanza che indaga, coordinata dalla Procura di Perugia, sul caso di Luca Palamara emergono infatti le trascrizioni dei colloqui avvenuti il 21 e 22 maggio scorso tra Fuzio e lo stesso Palamara.

E proprio durante tali colloqui Fuzio avrebbe svelato al collega indagato notizie sull'inchiesta che lo riguardava.

Le intercettazioni del faccia a faccia, avvenute grazie all'installazione di un "trojan" nel cellulare di Palamara, sono state diffuse dal settimanale L'Espresso.

Nei loro incontri Fuzio e Palamara discutono anche del successore di Giuseppe Pignatone, capo della Procura di Roma. E proprio le "manovre" degli alti magistrati per il futuro responsabile della procura capitolina sono uno dei noccioli dell'inchiesta dei pm di Perugia.

Secondo l'accusa Palamara e altri componenti del Csm stavano infatti lavorando per avere un nome di loro gradimento.

"Il problema - dice tra l'altro Fuzio a Palamara nelle conversazioni intercettate- è lavorare sui numeri. Questo è il problema".

Le indagini e le rivelazioni hanno prodotto una vero e proprio terremoto nella magistratura italiana, con una raffica di "autosospensioni" dei magistrati (ma anche del deputato ed ex ministro Pd Luca Lotti) coinvolti all'interno dello stesso Csm, il massimo organo della magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

(Unioneonline/l.f.)
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