Nei primi mesi di emergenza per il dilagare della pandemia di Covid-19 in Italia, la Direzione Prevenzione del Ministero della Salute «non disponeva di personale in grado di tradurre correttamente dall'inglese all'italiano». E per questo i documenti dell’Organizzazione mondiale della Sanità, redatti in lingua inglese, «venivano inviati a una società a Cagliari».

È quanto risulta da una informativa della Guardia di Finanza di Bergamo agli atti dell'inchiesta sulla gestione della pandemia nei primi mesi del 2020, che vede indagati – tra gli altri – l’ex premier Giuseppe Conte, l’ex ministro Roberto Speranza e il governatore della Lombardia Attilio Fontana.

Questa circostanza «potrebbe spiegare perché alcuni provvedimenti ministeriali sono stati adottati diversi giorni dopo la pubblicazione da parte dell’Oms di alcuni alert».

Sarebbe solo una delle tante «carenze nella gestione dell'emergenza da parte del Ministero della Salute» messe in luce dalle indagini.

Solo dopo il 20 febbraio, si legge nel documento, «è iniziato un frenetico e caotico tentativo di organizzare il sistema di risposta». Prima di quella data, «poco o nulla è stato fatto, ad ogni livello, anche in ragione della frammentazione delle responsabilità e della poca chiarezza della linea di comando».

(Unioneonline/l.f.)

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