Record di vittime in Veneto in questa seconda ondata.

La Regione ha registrato 165 morti in sole 24 ore, superando il giorno "nero" del 10 dicembre, quando i decessi erano stati 148.

Ieri i morti erano stati 26 e secondo il governatore Luca Zaia l'ultimo dato è da attribuire a un caricamento in ritardo dei decessi avvenuti nell'ultimo fine settimana.

In ogni caso, ha detto nel corso del punto stampa all'Unità di Crisi della Protezione Civile, "la situazione è pesante: 3.324 ricoverati, più 57 nelle ultime 24 ore, sono un numero importante; è come se quasi 7 ospedali grandi di provincia fossero orientati per i pazienti Covid".

I ricoveri nelle terapie intensive, 357, sono stabili e in linea con il picco dello scorso marzo, ma i ricoveri nei reparti non critici sono cresciuti di un terzo rispetto ad aprile.

"Sono convinto che, nel rispetto della libertà, in una situazione come questa delle misure ci vogliono. Ma non andiamo in ordine sparso - ha aggiunto Zaia a proposito delle possibili ulteriori restrizioni in vista del Natale -. E' innegabile che quello degli assembramenti è un tema nazionale e io non ho una posizione ostile. Vediamo, nelle prossime ore, che partita si avrà".

Per Zaia l'altro aspetto importante per i territori è quello dei ristori: "Anche ieri - ricorda - nell'incontro con i sindaci, pur nelle posizioni variegate, quello dei ristori è stato il minimo comune denominatore, il vero tema che allineerebbe tutti. Ognuno concorda sul fatto che le misure sono direttamente proporzionali alla quantità dei ristori che potremo essere sicuri di avere".

(Unioneonline/D)
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