"In Italia seconda iniezione dopo 21 giorni". In arrivo nuove forniture
La Gran Bretagna ha deciso di allungare i tempi tra la prima e la seconda somministrazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"In Italia resta, al momento, l'indicazione di effettuare la seconda dose, ovvero il richiamo, del vaccino Pfizer-BioNTech dopo 21 giorni dall'inoculazione della prima. Ciò sulla base delle attuali indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco Aifa e degli studi disponibili".
Lo afferma Luca Richeldi, presidente della Società italiana di pneumologia e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts).
"Al momento - ha spiegato Richeldi - stiamo alle indicazioni dell'Aifa che ci dice che, in base agli studi disponibili, l'efficacia del vaccino è garantita quando la seconda dose è somministrata a 21 giorni dalla prima. E specifica inoltre che sono ottenibili fino a sei dosi per flacone".
La Gran Bretagna ha invece deciso di allungare i tempi tra la prima e la seconda somministrazione, con l'obiettivo di vaccinare con la prima inoculazione il maggior numero di persone possibile. Una valutazione in tal senso è in atto anche in Germania. Sulla questione, nei giorni scorsi si è pronunciata anche l'Agenzia europea dei medicinali (Ema), precisando che per ottenere una protezione completa dovrebbe essere rispettato un intervallo massimo di 42 giorni tra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer/BioNtech, termine adottato appunto in Gran Bretagna.
Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha raccomandato che tra una dose e l'altra di vaccino "in circostanze eccezionali" si può aspettare fino a sei settimane. Per l'Agenzia dell'Onu le circostanze eccezionali sono rappresentate da "problemi di fornitura" e "situazione epidemiologica grave".
"E' possibile - ha precisato Richeldi - che anche a una distanza di 42 giorni per il richiamo sia garantita l'efficacia del vaccino, ma non è questa l'attuale indicazione dell'Aifa e non prevedo che a breve questa sia modificata". (Unioneonline/F)