Eitan, il bambino di 5 anni unico sopravvissuto alla tragedia del Mottarone, ha riaperto gli occhi.

"Il risveglio sta proseguendo e poco fa è stato estubato", ha comunicato il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. 

Accanto a lui la zia, sorella di papà Amit, che non l’ha più voluto lasciare dopo averlo raggiunto in ospedale insieme ai genitori, nonni del piccolo. E con loro un team di psicologi che dovranno aiutare il bimbo a superare il trauma di un incidente che ha spazzato via l’intera sua famiglia.

Nella terribile caduta Eitan ha subito molti traumi, e probabilmente è stato il padre a salvargli la vita facendogli

scudo con il suo corpo.

La risonanza magnetica di ieri non ha evidenziato danni neurologici a livello celebrale né del tronco encefalico per il bimbo di 5 anni ma restano le fratture alla tibia, al femore e ad un braccio.

Quando era arrivato all'ospedale era cosciente, parlava e, impaurito, aveva allontanato i medici. Sedato, era stato operato per ore per stabilizzare le fratture.

A preoccupare ancora i medici sono le eventuali complicanze non legate al sistema neurologico, che è integro, ma quelle che potrebbero sorgere dal politrauma subito nel tremendo impatto della cabina precipitata dopo avere raggiunto la velocità di 100 km/h.

In tanti in questi giorni hanno ricordato come Eitan in ebraico significhi “forza”, quella a cui sperano ora possa fare appello non solo per la guarigione fisica ma anche sotto il profilo psicologico.

Questa mattina, intanto, le salme dei familiari di Eitan dovrebbero lasciare l'obitorio dell'ospedale di Verbania, per raggiungere l'aeroporto di Malpensa. Un volo di Stato israeliano le riporterà nella loro terra di origine, dove si svolgeranno i funerali.

(Unioneonline/v.l.)

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