Si stabilizza il valore dell'Rt nazionale.

Secondo il monitoraggio dell'Iss-Ministero della Salute sull'andamento del Covid in Italia, l’indice di contagio si ferma a 1,56, la scorsa settimana era a 1,57.

Continua a crescere, di 10 punti, l'incidenza calcolata a ieri, passando da 58 casi ogni 100mila abitanti a 68.

I due valori che segnano la replicabilità del contagio e la circolazione del virus, indicatori chiave per le decisioni sulle misure di contenimento, assieme ai valori di occupazione dei reparti ospedalieri, sono ora all'esame della cabina di regia e saranno presentati oggi.

TUTTE A RISCHIO – Stando al report Iss, sono tutte a rischio moderato le 21 Regioni e province autonome italiane. Sono 16 le regioni che, secondo quanto si apprende, riportano allerte di resilienza ma nessuna riporta molteplici allerte di resilienza che potrebbero far scattare un peggioramento della condizione di rischio.

INTENSIVE – Nessuna Regione o Provincia autonoma supera questa settimana, a quanto si apprende, la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica (Sardegna ancora al limite della soglia di saturazione del 10%, aree mediche al 5%). Tuttavia il tasso di occupazione in intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (27/07/2021) a 258 (03/08/2021). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% e i ricoverati passano da 1.611 (27/07/2021) a 2.196 (03/08/2021). 

VARIANTE DELTA – Nel monitoraggio si rileva inoltre che la variante Delta è ormai largamente prevalente in Italia. Ma anche nell'Unione Europea, dove è associata a un aumento del numero di nuovi casi di infezione anche in Paesi con alta copertura vaccinale. Per prevenire un'ulteriore diffusione, si avverte, è “fondamentale il completamento dei cicli di vaccinazione, oltre a un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l'attenzione ed applicare misure e comportamenti di cautela”. 

(Unioneonline/D)

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