"Eravamo in piscina come tutti gli altri: anziani, famiglie, adolescenti come noi e tante coppie eterosessuali. Come facevano tutte le coppie etero presenti, anche noi ci siamo abbracciati mentre eravamo in acqua".

Comincia così il racconto di A.I., 17enne gay casertano, che era in piscina a Salerno insieme al suo fidanzato, 18enne.

"Con il senno di poi - continua - avevamo notato qualche anziano che ci fissava e un uomo che ci ha persino indicati, ma non gli abbiamo dato peso, sicuri che i gestori del lido ci avrebbero tutelato da eventi spiacevoli".

E invece non è arrivata nessuna tutela, anzi, un rimprovero. "Siate più composti, qui ci sono bambini", ha intimato ai due ragazzi il bagnino.

"Le sue parole ci hanno messo a disagio, noi non siamo disturbatori di bambini", racconta il giovane. Per questo i due fidanzati hanno preferito uscire dalla piscina e allontanarsi dalla struttura.

Il bagnino, vedendo che i ragazzi stavano andando via, li ha avvicinati spiegando loro che si sarebbe comportato allo stesso modo anche con una coppia eterosessuale: "Peccato che ce ne fossero decine intente ad abbracciarsi a baciarsi, e nessuna è stata importunata come noi", puntualizza A.I., che è anche un attivista del gruppo giovani di "Rain Arcigay Caserta" onlus.

Si dice "sdegnato" dall'episodio il presidente di Arcigay Caserta Bernardo Diana: "È il terzo caso di omofobia da parte di esercizi del settore turistico, dopo quello di Vibo Valentia e quello nel Salento".

"Se un abbraccio diventa disdicevole – incalza Arcigay Salerno - pericoloso o oggetto di attenzioni da parte di qualcuno, e se queste attenzioni determinano una limitazione nella libertà di qualcuno, vuol dire che c’è ancora molta strada da fare. Esprimiamo solidarietà ai due ragazzi per l’increscioso episodio avvenuto”.

(Redazione Online/L)

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