"Ha ragione Luca Zaia quando dice che serve il Tso per chi è positivo e rifiuta il ricovero. Curarsi è un dovere nei confronti della comunità, non si può rischiare di contagiare altre persone".

Parla il figlio del 65enne imprenditore meccanico di Sossano, in provincia di Vicenza, accusato di aver incautamente contagiato diverse persone continuando a fare la vita di sempre (persino partecipando a un funerale) pur avendo i sintomi del coronavirus.

L'uomo, rientrato da due viaggi in Serbia e Bosnia, avrebbe "importato" il virus da un uomo deceduto mercoledì scorso: il bilancio? Cinque pazienti positivi e decine di persone sottoposte a tampone, con l'indice di contagio che in Veneto ha avuto un'impennata da 0,43 a 1,63.

"Una leggerezza o una sottovalutazione del pericolo al quale stava andando incontro - dice il figlio al Corriere della Sera -. E pensare che papà all’inizio era molto attento a ogni forma di prevenzione... Ad ogni modo ha sbagliato, e questo non si discute".

L'uomo è ora in gravi condizioni all'ospedale di Vicenza.

L'AZIENDA - Intanto la Laserjet, l'azienda vicentina di lavorazione dei metalli in cui lavora il 65enne e che ha sede a Pojana Maggiore, affida a una nota la propria posizione.

"Le nostre aziende hanno sempre rispettato tutte le precauzioni e attuato i protocolli anti-Covid, in maniera attenta e dettagliata. Non esiste alcun pericolo a riguardo di ciò. Ci stiamo attivando per dare un ulteriore messaggio di sicurezza e di certezza che non esiste alcun pericolo ulteriore di contagio, in quanto le persone potenzialmente coinvolte sono tutte in isolamento".

"Su quanto successo prima del giorno 28 giugno 2020 - sostiene invece la famiglia - non abbiamo informazioni certe e per tale motivo preferiamo non dire niente. Possiamo invece confermare che è stata attestata la positività al Covid-19 nella giornata di domenica 28".

I familiari ricostruiscono l'accaduto, almeno nel suo epilogo: "Ha rifiutato il ricovero e seguendo le procedure sanitarie previste dal protocollo, è stato accompagnato in autoambulanza nella sua abitazione con tutte le attenzioni del caso per lui e per il personale sanitario coinvolto. Possiamo garantire che da domenica 28 a mercoledì 1 luglio (giorno del suo ricovero) è rimasto in isolamento presso la sua abitazione".

"Confermiamo inoltre - aggiungono - che durante quei giorni ha avuto contatti con altre tre persone, attualmente in isolamento; due delle quali hanno già il risultato del tampone fatto, che è negativo. Aspettiamo entro la giornata di lunedì l'ultimo esito del tampone dell'ultima persona che comunque resta in isolamento a domicilio".

ZAIA: "SUBITO UN DECRETO" - Per il governatore del Veneto Luca Zaia, intervistato dalla Stampa, la colpa della ripartenza dei contagi è anche del governo Conte, ma dice, "è un errore facilmente rimediabile".

"Già che c'è, il Governo dovrebbe risolvere pure un altro problema: l'imprenditore di Vicenza rientrava da un viaggio di lavoro in Serbia. Bisogna chiarire le regole per chi rientra dall'estero. Chi si sposta per lavoro non può restare nell'incertezza", dichiara Zaia.

"Un decreto si può fare alla velocità della luce. Visto però che stiamo ancora aspettando quello che fissa la data delle elezioni regionali, direi che la luce del Governo viaggia molto lentamente". Sulla situazione regionale del Covid, "in Veneto non è ripartita l'onda dei contagi e la situazione è sotto controllo. Attualmente ci sono 24 focolai: a inizio giugno erano 135. E gli ultimi casi, come quello nel Vicentino, sono d'importazione", sottolinea il governatore.

(Unioneonline/D)
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