Il Cts: "No mascherine in classe se c'è la distanza di un metro" VIDEO
Accordo sui trasporti pubblici locali, mascherine obbligatorie a bordoNiente mascherina a scuola se viene rispettata la distanza di un metro.
Lo indica il Comitato tecnico scientifico: nella scuola primaria, specifica, "per favorire l'apprendimento e lo sviluppo relazionale, la mascherina può essere rimossa in condizione di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedano la possibilità di aerosolizzazione (ad esempio il canto)".
Stessa cosa nella scuola secondaria, "anche considerando una trasmissibilità analoga a quella degli adulti" e "in situazione epidemiologica di bassa circolazione virale come definita dalla autorità sanitaria".
Il Comitato tecnico scientifico spiega che l'uso delle mascherine "è solo una delle misure di prevenzione che devono essere implementate in ambito scolastico in una corretta associazione con tutte le altre misure già raccomandate. L'apertura delle scuole è una esigenza primaria del Paese, ma lo è altrettanto la sicurezza e la continuità delle attività. Pertanto, accanto alle esigenze didattiche e formative, è necessario prendere in considerazione il principio di precauzione, la protezione dei lavoratori, la efficacia, la sostenibilità e la accettabilità delle misure proposte".
Il dato epidemiologico, continuano gli esperti del comitato, le conoscenze scientifiche e le implicazioni organizzative riscontrate, potranno determinare una modifica di queste raccomandazioni, anche in relazione ai differenti trend epidemiologici locali, dall'autorità sanitaria che potrà prevedere l'obbligo della mascherina "anche in situazioni statiche con il rispetto del distanziamento per un determinato periodo, all'interno di una strategia di scalabilità delle misure di prevenzione e controllo bilanciate con le esigenze della continuità ed efficacia dei percorsi formativi".
TRASPORTI - Intanto, tra banchi singoli che cominciano ad arrivare, sanificazioni e mascherine, gli istituti di tutta Italia si preparano domani ad aprire i battenti per la prima volta dopo sei mesi, pronti - chi più, chi meno - ad ospitare gli studenti alle prese con i corsi di recupero, alcuni a distanza.
Sciolto in serata il nodo trasporti pubblici locali. La conferenza unificata ha dato il via libera al nuovo piano che prevede l'aumento della capienza massima dei mezzi all'80%, aumentando i posti a sedere e una maggiore riduzione di quelli in piedi. Un limite che potrà essere superato, arrivando quasi al 100%, installando "separazioni removibili" tra i sedili, come si legge nelle linee guida.
La capienza massima, inoltre, potrà essere raggiunta per i tragitti che non superino i 15 minuti. I mezzi, sui quali bisognerà continuare ad indossare la mascherina, dovranno essere forniti di dispenser per l'igienizzazione e dovranno essere sanificati garantendo un ottimo ricambio d'aria.
Tornando alla scuola, ovviamente con la febbre oltre 37,5°, o con i sintomi del Covid, si resterà a casa e si procederà all'attivazione di tutte le misure per verificare la presenza del virus e fare l'eventuale tampone. La temperatura dovrà essere misurata a casa e non a scuola.
"Abbiamo una responsabilità storica grande", afferma il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ammettendo che "sarà un anno duro".
L'EUROPA - L'Europa, che ha dato vita con l'Oms ad una coalizione per la pianificazione di strategie comuni anti-Covid (alla quale partecipa anche l'Italia), non esclude l'eventuale ritorno alla didattica a distanza in particolari situazioni, come chiusure temporanee o la quarantena episodica.
"E' realistico - si legge in una dichiarazione congiunta, firmata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza - preparare e pianificare la disponibilità dell'apprendimento online per integrare l'apprendimento scolastico nel prossimo anno scolastico".
(Unioneonline/D)