Proseguono gli accertamenti sui resti umani trovati a bordo di un veicolo a tre ruote domenica scorsa in fondo al lago a Omegna (Verbano-Cusio-Ossola) e recuperati dai sommozzatori.

Secondo indiscrezioni, i brandelli di ossa e di vestiti apparterrebbero a Luciano Genduso e Donato Musto, dei quali non si hanno notizie dal gennaio 1987.

Sulla loro sorte sono fiorite leggende in tutti questi anni: in molti li davano per espatriati in un Paese esotico, a godersi una fantomatica vincita al lotto.

La realtà potrebbe essere ben diversa, e i due amici, per cause da chiarire, sarebbero finiti in fondo al lago; solo gli esami del Dna potranno dare qualche risposta, intanto si è saputo che il veicolo, un Sulky rosso, apparteneva a un uomo morto tempo fa, e questo aggiunge mistero ulteriore al giallo del lago d'Orta.
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