Le curve in salita e i nuovi contagi che non accennano a scendere mettono in allerta non solo il governo ma anche le Regioni, che temono un ritorno ai lockdown e alle restrizioni.

Per questo diventa sempre più probabile l’estensione del Green pass, la cui obbligatorietà potrebbe essere prorogata almeno fino alla prossima estate. Altri otto mesi che potranno, questo è l’auspicio del governo, convincere gli scettici e raggiungere l’obiettivo del 90% fissato dal commissario Figliuolo per poter cominciare a pensare ad un allentamento delle misure.

"In Italia non siamo affatto in una situazione fuori controllo", rassicura il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli, aggiungendo che questo si deve "a due fattori: l'elevata adesione alla campagna vaccinale e al mantenimento dell'obbligo di mascherine e distanziamento. Ma va fatta attenzione all'incremento dei numeri".

A Palazzo Chigi dunque si lavora per verificare la possibilità di estendere Green pass e stato di emergenza, entrambi in scadenza a fine anno. Con ogni probabilità il certificato verde sarà prorogato fino all'estate, in modo da poter tenere sotto controllo i contagi durante il delicato inverno.

"E' una strategia veramente utile - il parere di Locatelli -. Serve a mantenere il più possibile sicure le nostre attività lavorative e sociali". Sarà prorogato, poi, anche lo stato di emergenza, probabilmente attraverso un decreto, in modo da poter tenere in vita struttura commissariale, protocolli di sicurezza - come distanziamento e mascherine -, smart working e tutte quelle norme e agevolazioni collegate all'emergenza sanitaria.

Ipotesi, quest’ultima, tutta da valutare, perché la durata dello stato d’emergenza “non può superare i 12 mesi ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”. Quindi in totale due anni, e lo stato d’emergenza in Italia è stato dichiarato a marzo 2020.

Tuttavia parla di proroga "inevitabile" l'ex ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.

"I cittadini che non si sono vaccinati - sottolinea il sottosegretario alla Salute Andrea Costa - devono sapere che se stanno godendo di tutta una serie di libertà è grazie ai 45 milioni di italiani che lo hanno fatto. E' chiaro che se continueranno a non vaccinarsi, questo inciderà non poco sul ritorno alla normalità e sullo stato di emergenza". 

Costa va oltre: "L'obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione. Ora affrontiamo queste settimane, vediamo quali saranno i dati delle vaccinazioni, dopodichè ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga".

(Unioneonline/L)

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