Giacomo Bozzoli è fuggito all’estero, forse in Francia, a bordo della sua Maserati.

Il 39enne, condannato in via definitiva all’ergastolo due giorni fa per aver ucciso lo zio Mario, imprenditore del Bresciano gettato nel forno della fonderia la sera dell’8 ottobre 2015, è ancora irreperibile.

Alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia, due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successiva alle 6.03. Il 39enne dunque si sarebbe allontanato con moglie e figlio di 9 anni a bordo della propria auto. Il suocero, sentito dagli inquirenti che lo cercano, ha riferito che la famiglia sarebbe «in una località imprecisata della Francia». Il padre Adelio Bozzoli, sostiene di non sapere nulla. L’ultima connessione a whatsapp risale al 24 giugno.

Il presidente della sezione penale di Brescia Roberto Spanò ha firmato il decreto di latitanza ma ancora non è scattato il mandato d'arresto internazionale, che potrebbe scattare questa sera se Giacomo Bozzoli non si costituisce. 

Intanto Pier Luigi Maria Dell’Osso, il magistrato che chiese il rinvio a giudizio di Bozzoli nel 2020, spiega: «All’epoca non c’erano i presupposti per un arresto, una misura cautelare. Lui si era reso sempre disponibile e reperibile, il pericolo di fuga non fu ravvisato. Magari nell’ultima settimana, in previsione della sentenza in Cassazione, si è portati a ritenere che fosse in qualche modo monitorato. Ma proprio nel momento più delicato ha fatto perdere le sue tracce. È passato poco tempo, credo sia necessario attendere qualche giorno, potrebbe anche costituirsi».

(Unioneonline/L)

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