Arriva da Trieste l’ennesima bocciatura per i sanitari no vax. Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha respinto il ricorso di un infermiere in servizio in una Azienda sanitaria regionale e di un odontoiatra contro il provvedimento di sospensione dal servizio per aver rifiutato il vaccino anti-Covid.

I giudici amministrativi hanno ritenuto legittimi i provvedimenti dell'Azienda sanitaria e hanno respinto la richiesta dei ricorrenti di rimettere alla Consulta le questioni di costituzionalità riguardanti la legge che ha posto l'obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. 

"E' errata l'affermazione secondo cui i vaccini attualmente disponibili si troverebbero ancora in

fase di sperimentazione" poiché i 4 vaccini ad oggi utilizzati "sono stati regolarmente autorizzati dalla Commissione, previa raccomandazione dell'Ema", si legge nella sentenza,

"L'interesse a prevenire lo sviluppo della malattia da Covid-19 in capo agli operatori sanitari, nel contesto dell'emergenza pandemica, assume un'indubbia valenza pubblicistica, giacché garantisce la continuità delle loro prestazioni professionali e, quindi, l'efficienza del servizio fondamentale cui presiedono", scrivono ancora i giudici.

Richiamando la giurisprudenza della Corte Costituzionale, il Tar sottolinea “il preminente rilievo del diritto alla salute nella sua dimensione collettiva rispetto alle libertà di autodeterminazione dei singoli”.

Oltre al rigetto dei primi due ricorsi il Tar, con una ulteriore sentenza, ha dichiarato inammissibile per ragioni processuali il ricorso proposto da un ampio gruppo di altri operatori sanitari.

(Unioneonline/L)

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