Sono trascorsi trent’anni dal giorno in cui la 16enne Elisa Claps raccontava al fratello Gildo di andare a messa con un’amica ma poi spariva nel nulla. Oggi Potenza ricorda la ragazza che fu uccisa quello stesso giorno da Danilo Restivo e abbandonata nella chiesa della Santissima Trinità, dove fu trovata quasi 17 anni dopo, il 17 marzo 2010. 

Centinaia di persone hanno partecipato a un corteo partito da casa Claps e conclusosi proprio davanti alla chiesa della Santissima Trinità, riaperta lo scorso 24 agosto, tra le polemiche, dopo lunghi lavori di ristrutturazione.

In testa al corteo, con una croce, l'attore Ulderico Pesce, e il fratello di Elisa, Gildo, che ha ringraziato chi ha partecipato, ribadendo la richiesta di non entrare nella chiesa «come segno di solidarietà alla famiglia».

Davanti al portone del palazzo dove ancora oggi vive la madre di Elisa Claps, Filomena Iemma, sono stati messi anche dei sandali ad occhi di bue, come quelli che indossava Elisa la mattina della sua scomparsa. E alcuni negozi, al passaggio del corteo, hanno deciso di abbassare le serrande.

Oggi, come disposto dal sindaco, Mario Guarente, le bandiere dei palazzi del Comune di Potenza saranno esposte a mezz'asta, mentre per decisione dell'arcivescovo metropolita di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, in tutte le messe della giornata si pregherà per Elisa.

Danilo Restivo è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione ed è attualmente detenuto in Inghilterra per l'omicidio di un'altra donna, Heather Barnett, avvenuto nel 2002. I nomi di chi lo ha evidentemente aiutato in questi anni, invece, non sono mai venuti fuori.

(Unioneonline/D)

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