E' morto Carlo MarcellettiCardiochirurgo delle polemiche
E' morto oggi a Roma all'ospedale San Carlo di Nancy il cardiochirurgo Carlo Marcelletti. Marcelleti era stato arrestato il 6 maggio 2008 a Palermo perché accusato di concussione, truffa, abuso d'ufficio e produzione di materiale pedopornografico.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Secondo quanto si è appreso Marcelletti sarebbe stato colpito da un malore cardiaco questa mattina e sarebbe deceduto verso le 13 nell'ospedale romano. Il cardiochirurgo, nato a Maiolati Spontini in provincia di Ancona, avrebbe compiuto fra due mesi 65 anni.
I SANITARI: "NON C'E' STATO NULLA DA FARE. Non c'era nulla da fare e il decorso che lo ha portato alla morte è stato naturale. Queste, secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie dell'ospedale San Carlo di Roma, le spiegazioni del decesso del cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti. La morte del medico sarebbe dovuta presumibilmente a un attacco cardiaco. Marcelletti quando si è sentito male si trova nelle vicinanze dell'ospedale romano che appartiene all'Istituo Demopatico dell'Immacolata (Idi) dove è stato portato.
MARCELLETTI HA CHIAMATO LA MOGLIE DOPO IL MALORE. "Dopo aver accusato un malore cardiaco, Carlo Marcelletti è arrivato da solo all'ospedale San Carlo di Nancy di Roma, ma la sua agonia è durata circa mezz'ora". Lo ha riferito un paziente che ha assistito agli ultimi istanti di vita di Carlo Marcelletti. "Dopo essere stato ricoverato in cardiologia d'urgenza - ha detto ancora il paziente - Marcelletti ha telefonato alla moglie che si è subito precipitata in ospedale. Stava molto male e mi ha chiesto molto gentilmente di abbassare le tapparelle della finestra della stanza perché gli dava fastidio la luce, era quasi a disagio per avermelo chiesto". Il paziente ha continuato a raccontare gli ultimi istanti di vita del cardiochirurgo: "Dopo circa mezz'ora si sono rivelati i primi gravi problemi e i medici si sono subito precipitati spalancando le porte della stanza, ma non c'è stato nulla da fare". Oltre alla moglie sono arrivati familiari, amici e colleghi di Marcelletti. Stretto riserbo dalle fonti ospedaliere sui motivi del ricovero e sulle cause della morte di Marcelletti.
NESSUN COMMENTO DELLA FAMIGLIA. "Nessun commento da parte della famiglia". Lo dice da New York, dove si trova attualmente, l'avvocato Roberto Tricoli, legale di Carlo Marcelletti. "Secondo quanto ci risulta - ha detto il difensore - il professore è stato ricoverato ieri sera per un malore e questa mattina è morto. Dopo l'ordine di custodia, eseguito esattamente un anno fa, aveva avuto dei problemi fisici, a causa di una trombosi, ed era stato curato da infermieri che erano andati a trovarlo mentre si trovava agli arresti domiciliari". I legali hanno appreso del decesso di Marcelletti nel pomeriggio, ma inizialmente non ne avevano avuto conferma dai familiari del cardiochirurgo. Con Tricoli del collegio di difesa fanno parte Carmelo Piazza, Raffaella Geraci e Massimiliano Miceli. "Marcelletti era molto provato - dice Tricoli - e stressato per le ripercussioni lavorative che aveva avuto la sua vicenda giudiziaria". Nel procedimento che lo coinvolgeva il cardiochirurgo pediatrico aveva fatto ammissioni e reso dichiarazioni a carico di altri medici e imprenditori, anch'essi a loro volta finiti sotto inchiesta.
LA VICENDA GIUDIZIARIA. Il cardiochirurgo Carlo Marcelleti era stato arrestato il 6 maggio 2008 a Palermo perché accusato di concussione, truffa, abuso d'ufficio e produzione di materiale pedopornografico. Il gip gli aveva imposto la detenzione domiciliare, e vi era rimasto per quasi sette mesi, fino a quando a novembre i difensori ne avevano ottenuto dai giudici la revoca, ma lo obbligavano a firmare tre volte alla settimana negli uffici della polizia giudiziaria. In seguito a questa inchiesta giudiziaria, che è ancora in corso, l'autore del primo trapianto di cuore italiano su un bambino era stato sospeso temporaneamente dall'incarico di direttore dell'unità Operativa di Cardiochirurgia Pediatrica dell'ospedale Civico di Palermo e dall'albo dei medici-chirurghi di Roma, revocata con la scarcerazione. I pm di Palermo gli avevano contestato una serie di truffe, peculati, alcuni episodi di concussione e il reato di produzione di materiale pedopornografico. Marcelletti ha sempre detto di aver "rispetto per la magistratura" e diceva che: "chiunque valuterà nel merito la mia posizione, si ricordi che ho dedicato tutta la vita a curare i bambini". Durante gli interrogatori ai quali era stato sottoposto, il cardiochirurgo sarebbe stato consapevole della gravità delle condotte che gli venivano contestate: quelle relative alla malasanità - la mancata fatturazione dell'attività svolta intramoenia e le richieste di denaro ai genitori dei piccoli pazienti, che avrebbe dovuto operare, in cambio di un trattamento ospedaliero di favore - ma soprattutto quella relativa alla produzione del materiale pedopornografico. Marcelletti, secondo gli inquirenti, si sarebbe scambiato, per mesi, videomessaggi hard con la figlia minorenne di una sua amante. Vicenda, si legge nel provvedimento, di cui il medico, disponibile a risarcire il danno morale causato alla minore, si sarebbe pentito.
CHI ERA MARCELLETTI. E' legato al primo trapianto di cuore eseguito in Italia 10 febbraio dell'86 su di un bambino di Roma, Ivan di Fratta, una delle tappe più importanti della carriera di Carlo Marcelletti morto questa mattina a Roma. Cardiochirurgo di fama internazionale Marcelletti è nato nel 1944 a Maiolati Spontini, in provincia di Ancona; si è laureato in Medicina e chirurgia all'Università Cattolica di Roma. Dopo la laurea si è perfezionato in cardiochirurgia in Inghilterra e negli Stati Uniti. Dal 1975 si è specializzato in cardiochirurgia pediatrica alla Mayo Clinic di Rochester (Minnesota). Nel 1978 ha fondato e diretto il centro di cardiochirurgia pediatrica dell'Accademisch medisch Centrum di Amsterdam. Rientrato in Italia, nel 1982 è diventato primario cardiochirurgo del dipartimento medico chirurgico dell'ospedale Bambin Gesù di Roma. Oltre ad aver effettuato il primo trapianto su un bambino , Maercelletti ha tentato la terapia chirurgica di malformazioni congenite del cuore in soggetti in età pediatrica. Dopo un periodo di stop dall'attività chirurgica e di studio all'estero, Marcelletti si trasferisce a Palermo dove attualmente opera presso la Divisione di Cardiochirurgia Pediatrica dell' ospedale Civico. Nel mese di maggio del 2000 Marcelletti coordinò, insieme con il collega William Norwood della Dupont Foundation di Philadelphia, l'equipe di chirurghi che tentò di separare le sorelline siamesi di origine peruviana Marta e Milagros. Purtroppo il tentativo non riuscì e sulla vicenda si scatenarono polemiche di ordine etico sul fatto di scelgiere di mantenere in vita una bambina e non l'altra. Marcelletti era intervenuto solo in altri due casi analoghi, anche se meno gravi: nel 1989 il comitato etico dell' ospedale Bambin Gesù di Roma non diede l'assenso all'intervento e i gemelli, originari di Santo Domingo, morirono tre mesi dopo. Tre anni dopo, a Philadelphia, l'operazione fu autorizzata e uno dei bambini sopravvisse. Nel maggio del 2008 il cardiochirurgo è stato coinvolto in alcune vicende giudiziare legate alla sua attività professionale che lo hanno portato agli arresti domiciliari a Palermo. Dal novembre scorso aveva lasciato l'attività all'ospedale Civico.