Per 20 anni li ha mantenuti, dopo la separazione avvenuta dalla moglie. Poi ha scoperto che quei due ragazzi non sono biologicamente i suoi figli e quindi ha chiesto un risarcimento all'ex.

Il protagonista della vicenda è un piccolo imprenditore umbro che è ricorso al tribunale di Perugia affinché gli venisse riconosciuto "un danno endo-familiare legato al comportamento ritenuto illegittimo del coniuge per avere fatto credere all'altro che i figli fossero stati i suoi", spiega il suo avvocato, Marcello Pecorari.

La coppia si era separata nei primi anni del 2000 e nel corso della procedura era stato assegnato al padre il mantenimento dei due figli, che ora sono maggiorenni. Inoltre è stato eseguito il test del Dna che ha portato al disconoscimento formale della paternità nel 2018. Da qui la decisione dei giudici, in primo grado, di disporre il risarcimento di 150mila euro per il mantenimento dei figli durato una ventina d'anni.

(Unioneonline/s.s.)
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