Disposta una nuova perizia psichiatrica per Alessia Pifferi
In primo grado fu valutata capace di intendere e volere e fu condannata all’ergastolo, in appello la difesa ha chiesto e ottenuto un nuovo esameAlessia Pifferi (Ansa)
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Alessia Pifferi sarà sottoposta a una nuova perizia psichiatrica. Lo ha deciso la Corte d'Assise d'appello di Milano, accogliendo la richiesta avanzata dal difensore Alessia Pontenani.
La 38enne, condannata in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della figlia Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti dopo essere stata lasciata sola in casa per sei giorni, era già stata sottoposta a un esame che l'aveva valutata capace di intendere e volere.
La difesa, al contrario, ha sempre sostenuto che soffrisse di un "grave deficit cognitivo". Il sostituto pg Lucilla Tontodonati aveva invece sostenuto che non ci fosse nessuna necessità di effettuare una nuova perizia.
«Alessia Pifferi non ha mai mentito, ha mentito come può mentire una persona con scarse capacità. Diceva bugie che avevano le gambe corte, proprio come fanno i bambini. Non aveva grande capacità di mentire o simulare, non sapeva neanche cosa significasse il termine simulazione, me lo ha chiesto alla fine del processo di primo grado. Pifferi ha seri problemi cognitivi», aveva detto l’avvocato difensore davanti alla Corte d’Appello.
Dalla prima perizia, effettuata dall'esperto Elvezio Pirfo, era risultata capace di intendere e volere.
L'avvocato di parte civile Emanuele De Mitri, che assiste la sorella Viviana Pifferi e la madre Maria Assandri, si era associato alla richiesta dell'accusa di non effettuare un nuovo esame peritale. «La sentenza ha certificato come Pifferi fosse una donna bugiarda, simulatrice, che si è inventata circostanze pur di salvare la sua posizione. Anche durante la perizia ha simulato una persona che non è mai stata e ha mentito anche davanti al perito».
(Unioneonline/L)