Dimezzata la pena per femminicidio perché il killer era “realmente turbato dopo il delitto"
La Corte d’appello riduce da 30 a 16 anni la condanna, sentenza che fa discuterePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La pena per femminicidio dimezzata perché l’assassino è un uomo “realmente turbato e sconvolto dall’azione compiuta”, tanto da “dare l’allarme e non tentare la fuga”.
Così la Corte d’appello di Firenze ha motivato la sentenza che ha ridotto da 30 a 16 anni, per la concessione delle attenuanti, la pena per femminicidio a un uomo di 32 anni.
Il delitto è avvenuto il 24 novembre 2018 in un ostello fiorentino dopo la lite tra l’uomo, originario del Myanmar, e la compagna, una 21enne cinese.
"Occorre valorizzare il profilo psicologico del comportamento" dell'imputato nell'immediatezza del fatto secondo i giudici, reazione che "vale molto più di tanti pentimenti e richieste di perdono sbandierate in udienza a distanza di giorni se non mesi".
(Unioneonline/L)