"Lavoreremo a come ripartire e a come farlo in sicurezza, tutelando la salute di tutti".

Lo assicura il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina, comunicando che il Comitato di esperti si è insediato ed è già al lavoro: "Daremo risposte al personale, alle famiglie, ad alunni e studenti, dai più piccoli, i bambini, ai più grandi, i ragazzi dell'ultimo anno di scuola. È un lavoro delicato e importante. Abbiamo subito due priorità: sostenere le famiglie coinvolte dalla chiusura delle scuole e lavorare per garantire gli Esami di Stato del secondo ciclo, che noi auspichiamo si facciano in presenza".

LA LETTERA APERTA - Intanto da tutti coloro che operano nel mondo della scuola l'appello è unanime: lavorare in sinergia tra insegnanti, genitori ed educatori soprattutto per sostenere gli studenti più fragili, quelli che "prima del lockdown erano fortemente a rischio dispersione".

"Noi crediamo - scrivono in una lettera aperta firmata anche dalla fondazione Domus De Luna di Cagliari - che il senso ultimo e profondo della scuola consiste in una progressiva maturazione fatta di apprendimenti verificati e di relazioni significative: i primi sempre più connessi con un mondo in trasformazione e le seconde attente alle caratteristiche personali di ciascuno studente. Affinché tutti possano sviluppare le competenze necessarie a divenire cittadini consapevoli e riflessivi, a partire dalle loro attitudini e capacità".

"A noi pare che questa emergenza abbia portato alla luce i due binari che devono caratterizzare il percorso della locomotiva-scuola di domani: il binario della didattica e quello della relazione educativa, ponendo sempre al centro di tutto il ragazzo e la ragazza che crescono, con le loro grandi potenzialità che attendono di essere scoperte e valorizzate. Due livelli, questi, che devono armonizzarsi in ogni proposta, in ogni momento e spazio della scuola".

"Le fragilità, tutte le possibili fragilità con le necessarie cure educative che le accompagnano, non possono più essere considerate solo 'emergenze' che ostacolano il normale corso degli eventi ma devono essere considerate parte positiva e strutturale di tutti i processi, di tutti i percorsi di vita. Tutto ciò - la conclusione - è quanto mai necessario, affinché non vada disperso il patrimonio d’iniziative che in molte zone del Paese sta rafforzando quella 'comunità educante' di cui la scuola è parte fondamentale".

(Unioneonline/D)
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