"È viva e quasi certamente ignara del suo passato. Credo che la bimba sia stata inserita in un nuovo contesto familiare al quale sia convinta di appartenere da sempre perché non ha memoria della sua vita precedente. È necessario che qualcuno ci porti da Denise. È il famoso tassello che manca per chiudere il cerchio". Non ha alcun dubbio l'ex pm Maria Angioni sul caso della scomparsa di Denise Pipitone, un mistero che dal 2004, quando la piccola scomparve letteralmente nel nulla a Mazara del Vallo, attende di trovare soluzione.

"Chi prese Denise voleva ucciderla ma qualcuno lo impedì – spiega Angioni in un’intervista ripresa da Ansa -: salvò la bambina ma non la riconsegnò alla sua mamma, perché questo era il patto”.

“Qualcuno sta parlando e scardinando alibi. Altre testimonianze importanti sono state riascoltate, è tempo di intensificare le ricerche perché la verità potrebbe essere a un passo".

OMERTA’ E DEPISTAGGI – L'ex pm ha piu' volte denunciato il clima di depistaggio vissuto da lei nel corso delle indagini ed è convinta che "la data del rapimento non sia casuale: Denise scomparve in un momento in cui la Procura era in una situazione di oggettiva debolezza per via delle inchieste precedenti".

E Angioni è sicura che ora il muro di omertà e depistaggio sia caduto: "Anna Corona aveva tante amiche e una di queste le forni' l'alibi che ha mantenuto per 17 anni. Disse che quel primo settembre rimase al lavoro fino alle 15.30, come certificato dal registro presenze. Qualche giorno fa l'amica e collega Francesca Adamo ha rivelato di avere firmato lei per conto di Anna Corona che era andata via prima. Questa donna ha deciso di parlare dopo 17 anni, segno che il patto iniziale è saltato".

LETTERA ANONIMA – Nel frattempo l’autore della lettera anonima spedita giorni fa all'avvocato della famiglia di Denise Pipitone avrebbe raccontato di aver visto Denise in macchina con tre persone il giorno della scomparsa. Secondo la sua ricostruzione, la bambina piangeva e chiedeva aiuto chiamando la mamma. L'uomo è rimasto in silenzio finora per paura di ritorsioni.

NUOVA INCHIESTA – Sulla scomparsa di Denise, ancora avvolta nel mistero, la Procura di Marsala ha recentemente aperto una inchiesta a carico di Anna Corona, ex moglie del padre naturale della bimba, e di Giuseppe Della Chiave, nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto, oggi deceduto, che aveva rivelato di aver visto la piccola in un capannone di Mazara del Vallo in braccio al familiare intento a fare una telefonata.

IL SOSTEGNO LOCALE – E il desiderio di arrivare, finalmente e dopo tanti anni, alla scoperta della verità, è quello che anima anche la comunità di Mazara del Vallo. Nei giorni scorsi il Comune ha celebrato la Giornata Internazionale dei bambini scomparsi dedicando una fiaccolata a Denise Pipitone e a tutti i bambini del mondo. Tredici fiaccole sono state accese in rappresentanza dei 13 quartieri cittadini come segno di vicinanza dell'intera città ai genitori di Denise.

(Unioneonline/v.l.)

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