Denise Pipitone era in macchina quel primo settembre del 2004 in cui scomparve nel nulla dopo essere stata rapita davanti alla sua abitazione di Mazara del Vallo. "Piangeva, gridava 'aiuto mamma'".

E’ questo, secondo quanto riportato dalla stampa locale, il racconto contenuto nella lettera anonima recapitata lo scorso 12 maggio all’avvocato Giacomo Frazzitta, legale della famiglia di Denise.

La missiva è stata consegnata dall’avvocato – che non vuole commentare l’indiscrezione - alla Procura di Marsala, che nei giorni scorsi ha riaperto l'inchiesta sul sequestro della bimba. Una copia è stata spedita dall'anonimo anche al programma televisivo "Chi l'ha visto?" che ne ha mostrato alcuni stralci durante la puntata di mercoledì scorso.

"Sono 17 anni che so, non ho parlato prima per paura", scrive il testimone oculare che aggiunge di essere "sicurissimo al cento per cento di quello che ho visto". 

LO STRANO GIRO DELLE SIM – C’è anche uno strano giro di sim di cui ha parlato a Mattino Cinque Francesco Lombardo, ex maresciallo dei carabinieri in servizio alla Polizia giudiziaria di Marsala, che ha indagato sulla scomparsa della piccola Denise.

"Il telefono era spento, ma sull'utenza telefonica è arrivato lo stesso un messaggio. La sim però, nel frattempo era stata tolta. Quindi il sistema non riusciva a consegnare il messaggio, che continuava a cercare la rete, anche se il telefono era spento. Per questo, durante la notte ci sono le celle agganciate", ha detto, facendo riferimento a schede sim in uso alla famiglia Corona e a suoi amici.

Alla domanda sulla possibilità che Anna Corona avesse dato in uso il suo telefono a qualcun altro o che, eventualmente, questo altro si sia spostato, l'ex maresciallo ha aggiunto: "O un'altra persona o lei stessa ha messo la sua scheda su un altro cellulare". Sul fatto che le indagini

possano avere una svolta decisiva, Lombardo ha detto: "Sì. Ce lo auguriamo". 

(Unioneonline/L)

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