Prende il via domani, a Marsala, il processo che vede sul banco degli imputati Maria Angioni, l’ex pm sassarese accusata di false informazioni a pubblico ministero nel caso della scomparsa di Denise Pipitone, in particolare in relazione all’inchiesta bis. La bimba è scomparsa nel settembre 2004, a poco meno di 4 anni, a Mazara del Vallo. A settembre di quell’anno Angioni era pm a Marsala ed era stata, con l’allora procuratore capo di Marsala Antonino Silvio Sciuto e col collega Luigi Boccia, uno dei primi magistrati a coordinare le indagini sulla vicenda.

Lo scorso 3 maggio, a seguito delle dichiarazioni rese in tv in cui ha parlato di tentativi di depistaggio e intralcio alle indagini, la Procura di Marsala l’ha convocata come "persona informata dei fatti". Ai pm la Angioni avrebbe parlato di una rete di protezione intorno alla famiglia allargata Pulizzi-Corona. Ma alcune circostanze da lei riferite non hanno poi trovato riscontro negli atti d’inchiesta, e il 4 giugno era stata raggiunta da un avviso di garanzia con invito a comparire a Marsala in veste di indagata.

Tre sarebbero gli episodi che le vengono contestati, ma il suo legale, l'avvocato Stefano Pellegrino, ha dichiarato che si tratta di "cattivi ricordi in buona fede", che sarebbero dovuti a semplice confusione determinata dalla complessità del caso e dalla distanza temporale dai fatti, oltre 17 anni.

"Non ho iniziato e portato avanti tutta questa cosa per perdere tempo, e sprecare importanti occasioni per ristabilire verità utili – aveva scritto Angioni su Facebook -. Non ho certo paura. I Pm di Marsala saranno sicuramente convinti delle buone ragioni dell'accusa, io d'altra parte ho il diritto non solo di difendermi, ma anche di portare ogni situazione problematica, nell'ambito dei fatti che mi sono stati contestati, davanti al giudice, in un processo pubblico. All'epoca delle indagini per il sequestro di Denise Pipitone ho incontrato tanti problemi, e ritengo che sia inutile e dannoso andare avanti nel tentativo di capire cosa avvenne alla bambina, se prima non si viene a capo di quei problemi". 

(Unioneonline/s.s.)

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