"Adesso voglio pensare un po' a me stessa, godermi la mia famiglia. Poi mi piacerebbe, un domani, tornare a fare il mio lavoro. La speranza è sempre quella".

Daniela Poggiali, da ieri tornata nuovamente in libertà dopo le assoluzioni dalle accuse di aver ucciso due suoi anziani pazienti, ha come progetto per il futuro di tornare a fare l'infermiera.

La donna è stata radiata non tanto per la vicenda processuale che l’ha portata a stare più di mille giorni in carcere prima, altri dieci mesi poi, ma anche per le foto scattate con una paziente di 102 anni deceduta. "Questa vicenda mi ha portato del dolore, ma non mi ha tolto la convinzione che io sia una brava infermiera e che possa fare di nuovo il mio lavoro, come facevo prima", afferma la donna.

Ancora: "Mi sento bene, sono stata nella mia famiglia. Mi sto riappropriando pian piano della mia libertà e di quel sapore incredibile che ha la libertà dopo più di dieci mesi chiusa in un carcere".

Dopo i mille giorni in cella e una prima assoluzione, la Cassazione aveva annullato quella sentenza e lei era tornata in custodia cautelare alla vigilia di Natale 2020: “Sto riprendendo pian piano le cose normali di tutti i giorni e sto cercando di tornare nel mio quotidiano”.

Sulla vicenda processuale: “Ringrazio sempre la buona giustizia, ho avuto modo di tastarla a Bologna, di averne una prova. Mi dispiace solo che se questa vicenda fosse stata gestita in maniera diversa dall'Asl e dalla Procura di Ravenna a quest'ora non sarei stata dipinta come il serial killer e forse non sarei neanche finita a processo in tribunale".

(Unioneonline/L)

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