Covid, incidenza in aumento: tasso massimo fra 10 e 19 anni, salgono i ricoveri nei più piccoli
Possibilità di reinfezione in aumento fra no vax, vaccinati oltre i 120 giorni dall’ultima dose e donne. Con il booster giù del 14% il rischio morte
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Aumenta l'incidenza settimanale a livello nazionale con il tasso più alto che riguarda la fascia d'età degli adolescenti fra i 10 e i 19 anni. Lo indica il report esteso settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità che integra il monitoraggio sull'andamento dell'epidemia.
I dati del flusso ISS nel periodo 14-20 marzo evidenziano un aumento dell'incidenza, pari a 784 per 100.000. In aumento l'incidenza a 14 giorni in tutte le fasce d'età. Nella fascia 10-19 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari a 2.165 per 100.000, mentre nella fascia di età 80+ anni il più basso, 801 casi per 100.000 abitanti.
BOOSTER E RISCHIO MORTE – Il tasso di ricoveri in terapia intensiva nel periodo dal 4 febbraio al 6 marzo per i non vaccinati è 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e circa 11 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. E il tasso di mortalità nel periodo 28 gennaio-27 febbraio per i non vaccinati è circa 4 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e ben quattordici volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster.
LE REINFEZIONI – Dal 24 agosto 2021 al 23 marzo 2022 sono stati segnalati 282.654 casi di reinfezione, pari al 3% del totale dei casi notificati. Nell'ultima settimana la percentuale di reinfezioni sul totale dei casi segnalati è pari a 3,4%, stabile rispetto alla settimana precedente. Il rischio di reinfezione a partire dal 6 dicembre 2021 (inizio della diffusione della variante Omicron), segna l'aumento del rischio di reinfezione in chi non ha il vaccino, in chi aveva avuto una prima diagnosi da oltre 210 giorni, in chi ha avuto almeno una dose da oltre 120 giorni, nelle donne.
Il rischio di reinfezione più alto per le donne viene legato verosimilmente alla maggior presenza di donne in ambito scolastico dove viene effettuata un’intensa attività di screening e al fatto che le donne svolgono più spesso la funzione di caregiver in famiglia.
Un rischio più alto riguarda anche le fasce di età più giovani (dai 12 ai 49 anni) rispetto alle persone con prima diagnosi in età compresa fra i 50-59 anni per comportamenti ed esposizioni a maggior rischio, rispetto alle fasce d'età over 60 e negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione.
I RICOVERI – Stabile il tasso di ospedalizzazione dei malati di Covid in tutte le fasce d'età ad eccezione delle fascia sotto i 5 anni in cui risulta in aumento.
(Unioneonline/v.l.)