I test antigenici rapidi su saliva, sulla base delle evidenze disponibili, non sono al momento raccomandati come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiungono i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità. Inoltre, sono al momento esclusi dall'elenco comune europeo dei test antigenici rapidi validi per ottenere la Certificazione verde Covid-19. Lo ha spiegato la nuova circolare del ministero della Salute. 

Questa tipologia di test, almeno in una prima fase di avviamento, potrà essere considerato un'opzione alternativa ai tamponi oro/nasofaringei esclusivamente in alcuni contesti, come nell'ambito di attività di screening in bambini coinvolti nel Piano di Monitoraggio della circolazione del virus SasrCoV2 in ambito scolastico o per anziani nelle Rsa, disabili e sanitari. 

Nella nuova circolare si spiega come "recenti evidenze scientifiche sui test salivari molecolari hanno individuato valori di sensibilità compresi tra il 77% e il 93%, inoltre, alcuni studi condotti in ambito scolastico hanno riportato una elevata concordanza tra i risultati ottenuti con test molecolare salivare e con test molecolare su campione nasofaringeo e orofaringeo".

Tuttavia il ministero ribadisce comunque che il test molecolare su campione respiratorio nasofaringeo e orofaringeo "resta, tuttora, il gold standard internazionale per la diagnosi di COVID-19 in termini di sensibilità e specificità".

L'impiego dei test salivari molecolari, si rileva inoltre,richiede un numero più elevato di passaggi che comportano tempistiche più lunghe per il processamento dei campioni.

In caso di positività del test salivare molecolare, precisa infine il testo, non sarà necessario effettuare un test di conferma su campione nasofaringeo/orofaringeo. 

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata