La promessa era di progettare e realizzare un'innovativa imbarcazione eco-compatibile, a basso impatto ambientale, capace di attraversare aree marine protette della Costa Smeralda senza danneggiare l'ambiente.

E con questa promessa la società titolare del cantiere nautico, con sede legale a Castelfiorentino, aveva ricevuto i fondi co-finanziati del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2007-2013.

In realtà, come hanno scoperto i finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze, oltre un milione di euro di fondi pubblici sarebbe stato in larga parte "dirottato" verso altre società riconducibili all'amministratore di fatto dell'impresa - un 50enne italiano residente a Malta - attraverso, dicono i militari, "fatturazioni infragruppo, vietate dalla normativa comunitaria e fittizie, nonché contratti stipulati con un'ulteriore società ubicata in un paese a fiscalità privilegiata", ossia i paradisi fiscali.

Nel frattempo, "l'imbarcazione veniva costruita diversamente da quanto previsto dal progetto finanziato, mediante l'utilizzo di un vecchio scafo, acquisito da un altro cantiere nautico. Le distrazioni effettuate causavano altresì una situazione di insolvenza della società, che si aggravava allorquando anche una lussuosa villa ubicata in Costa Smeralda veniva sottratta dal patrimonio della società, per essere conferita in un fondo patrimoniale costituito dallo stesso 50enne".

Al 50enne, amministratore di fatto delle società coinvolte, e al legale rappresentate della società nautica, un 45enne residente a Olbia, sono stati contestati i reati di bancarotta fraudolenta e di infedeltà patrimoniale: con il supporto della Guardia di finanza di Olbia è stato sequestrato un complesso residenziale, costituito da villa, due dependance e terreno, per un valore di circa 2 milioni e mezzo di euro.

(Unioneonline/D)
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