Dopo il lancio di bombe carta e fumogeni contro le camionette della polizia, le forze dell'ordine hanno reagito caricando i partecipanti al presidio per Ramy (il giovane morto in una caduta dallo scooter mentre scappava dai carabinieri nel quartiere di Corvetto, a Milano) indetto a Roma. Gli scontri sono avvenuti in piazza dei Sanniti nel quartiere San Lorenzo. 

Il bilancio è di quattro agenti feriti. 

Nessuna tensione invece durante un’analoga manifestazione a Milano.  Il corteo, aperto da uno striscione giallo con scritto in italiano e arabo "Giustizia e verità per Ramy e Fares", ha come destinazione piazza Duca d'Aosta, passando per corso Monforte e Buenos Aires. Fares Bouzidi è l'amico di Ramy che guidava lo scooter caduto ed è indagato per omicidio colposo stradale.

«Le periferie»,  ha detto una delle organizzatrici al megafono, «vengono nominate sui giornali soltanto associate a casi di cronaca, alla parola 'sicurezza' e alla parola 'paura'. Siamo qui non solo per ricordare Ramy e dare forza a Fares e ai loro familiari, ma anche per tutte le vittime di omicidio razziale che in Italia hanno perso la vita».

Intanto la Procura di Milano, dopo due riunioni tra ieri e oggi e dopo l'acquisizione dei video che sono anche stati pubblicati dai media, ha deciso, al momento, di non modificare i capi di imputazione contestati nell'inchiesta sulla morte del ragazzo, tra cui l'omicidio stradale per cui sono indagati il carabiniere che guidava l'ultima macchina inseguitrice e l'amico del diciannovenne, Fares Bouzidi.

Dopo le valutazioni sull'ipotesi di omicidio con dolo eventuale, la Procura guidata da Marcello Viola ha deciso di mantenere ferma la prima contestazione al momento, in attesa della conclusione degli accertamenti, tra cui la consulenza cinematica.

(Unioneonline)

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