Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti agli arresti domiciliari nell'ambito di una inchiesta della Dda genovese e della Guardia di Finanza. L'accusa è di corruzione. 

Le misure cautelari sono scattate a carico di altre nove persone, tra cui Aldo Spinelli, imprenditore ed ex presidente del Genoa ed ex patron del Livorno, e Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, oggi amministratore delegato di Iren, che è finito in carcere.

L’inchiesta, coordinata dai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, contesta al governatore di avere accettato da Aldo Spinelli e dal figlio Roberto promesse di vari finanziamenti e di aver ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte di più impegni: quelli di «trovare una soluzione» per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell'Olmo da libera a privata; agevolare l'iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell'Olmo di interesse degli Spinelli e pendente presso gli uffici regionali; velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova S.r.l. (controllata al 55% dalla Spinelli.); assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile ITAR e Carbonile Levante; assegnare a Spinelli un'area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade; agevolare l'imprenditore nella pratica del "tombamento" di Calata Concenter.

Agli arresti domiciliari è finito anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto e braccio destro di Toti, accusato di corruzione elettorale, aggravata perché, per l'accusa, avrebbe agevolato l'attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe favorito il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

Indagato anche Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga spa, sottoposto al divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale e professionale.

A Toti e a Cozzani è stato contestato di aver accettato la promessa di Moncada di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 2022, a fronte dell'impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative alla apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona. 

I magistrati hanno anche disposto il sequestro di beni per un totale di 570mila euro

A Matteo Cozzani quale coordinatore regionale della campagna elettorale per la Lista "Cambiamo con Toti Presidente", Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa, quali rappresentanti della comunità riesina di Genova, viene contestato (in concorso con il presidente della Regione Liguria, per il quale non è stata chiesta alcuna misura cautelare/interdittiva in relazione a questo delitto) anche il reato di corruzione elettorale in occasione delle consultazioni elettorali della Regione Liguria del 20 e 21 settembre 2020.

Secondo l’accusa avrebbero «promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità riesina di Genova (almeno 400 preferenze) e comunque siciliani verso la lista "Cambiamo con Toti Presidente”, nonché verso l'indagato Stefano Anzalone ed alcuni altri candidati della predetta lista, questi ultimi sottoposti ad indagini».

TOTI «SERENO» – «Ho parlato con il presidente, il mio assistito è sereno e conta di spiegare tutto». Lo ha detto l'avvocato di Giovanni Toti Stefano Savi. Il governatore, ha aggiunto Savi, «continuerà a lavorare. Come abbiamo potuto vedere fino a questo momento sono tutti fatti a cui possiamo dare una spiegazione nell'ambito di una legittima attività di amministrazione per l'interesse pubblico».

(Unioneonline)

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