04 marzo 2010 alle 13:12aggiornato il 04 marzo 2010 alle 13:12
Corona, le motivazioni della condanna"Contro Adriano il fatto più odioso"
Secondo i giudici di Milano che hanno condannato lo scorso dicembre Fabrizio Corona a tre anni e otto mesi di reclusione, il presunto 'fotoricattò compiuto dall'agente fotografico nei confronti del calciatore Adriano è "senz'altro il fatto più odioso" tra quelli da lui commessi ai danni di alcuni vip. I magistrati, nelle motivazioni della sentenza depositata oggi, parlano, riferendosi al "caso di Adriano" di "trattative" con "valenza intimidatoria"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fabrizio Corona è stato condannato lo scorso 10 dicembre dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano per estorsione e tentata estorsione. In particolare, il 'fotografo dei vip' è stato condannato per presunti 'fotoricattì compiuti ai danni di Adriano, del motociclista Marco Melandri e del calciatore Francesco Coco. E' stato assolto invece per quanto riguarda i capi di imputazione sugli episodi relativi a Lapo Elkan, Alberto Gilardino e all' imprenditore Gianluca Vacchi. Secondo l'accusa, in particolare, Corona tentò di estorcere tra i 30 e i 40 mila euro al calciatore Adriano per alcune foto che lo ritraevano a una festa privata nella sua casa. Come scrive il collegio, presieduto da Lorella Trovato, nelle 101 pagine delle motivazioni, Corona era consapevole che quelle fotografie erano "effettivamente di facile manipolazione: basta un ridimensionamento dell' immagine che escluda la scatola del sale in alto a destra e la macchina fotografica in basso a sinistra ed ecco che appare verosimile che il calciatore sia stordito a causa dell'assunzione di cocaina". Le fotografie dunque avrebbero potuto essere manipolate facendo sembrare il sale sulla tavola cocaina. "Le modalità con cui l'imputato propone le fotografie ai suoi interlocutori - scrivono ancora i giudici - sono sempre le stesse: sostiene che immagini del tutto banali siano, invece, un grande scoop e conferisce loro un significato distorto rispetto a quello reale", con trattative che "anche se svolte in modo (apparentemente) cordiale possono avere, nella sostanza, valenza intimidatoria". (ANSA). Y6N-GNN/TP
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