Duro attacco di Fabrizio Corona ai poliziotti intervenuti nel marzo 2021 per riportarlo in carcere. L’ex fotografo dei vip oggi si è presentato in Tribunale a Milano per l’ennesimo processo che lo vede accusato di danneggiamento, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e per un tentativo di evasione.

“La polizia che è venuta non era quella che era stata chiamata dall’ambulanza, ma la solita polizia che mi aveva già arrestato nel 2018: siamo a Milano e dunque vogliono rompere i cogl*** a Corona, devono smetterla. Andassero a prendere gli altri criminali, ce ne sono tanti”, ha detto.

I fatti risalgono a un anno e mezzo fa, quando il giudice di Sorveglianza aveva deciso che l'ex agente fotografico doveva rientrare in carcere (provvedimento poi bocciato da altri giudici e ora Corona è in affidamento terapeutico) e lui aveva protestato ferendosi alle braccia, urlando contro la polizia e spaccando un vetro dell'ambulanza che era arrivata a prenderlo sotto casa e lo aveva portato in ospedale.

L'accusa di tentata evasione si riferisce, per i pm, al fatto che sempre nel marzo 2021, quando era ricoverato nel reparto di psichiatria del Niguarda prima di essere trasferito in carcere, avrebbe cercato di uscire da una finestra della struttura. “Evasione? Ero a 30 metri e non ci sono balconi, come evado? Muoio. Magari era un tentato suicidio, no?”, ha spiegato. 

“Se uno ha problemi psichiatrici - ha spiegato Corona ai giudici riferendosi al suo caso - e poi arriva un provvedimento, oggettivamente sbagliato, un grave errore giudiziario, e questo si taglia le vene in diretta social e arriva l'ambulanza, perché poi devono arrivare gli stessi poliziotti che mi arrestarono nel 2018 in un procedimento da cui sono stato assolto?”.

L'avvocato Chiesa poco prima aveva detto: “Non ho mai visto nella mia carriera uno schieramento del genere per eseguire un arresto, 10-12 agenti, nemmeno per i mafiosi. Lo Stato ha mostrato i muscoli per andare a prendere Fabrizio”.

(Unioneonline/L)

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